In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile ricorso al prefetto per multa da scaricare e compilare.
Si tratta di un modello che può essere utilizzato come esempio per scrivere un ricorso al prefetto per multa.
Ricorso al Prefetto per Multa
Capita praticamente a tutti, o quasi, di ricevere una multa ingiusta o almeno così si pensa. Ma cosa può fare il soggetto interessato in tal caso? Può agire in qualche modo per contestare la multa ricevuta, e se sì, come?
In realtà gli strumenti messi a disposizione in questo caso sono tre, si può infatti decidere di inoltrare una richiesta di annullamento in autotutela, di presentare un ricorso al prefetto o, infine, il ricorso al giudice di pace.
Ciò di cui ci occuperemo in questa guida è il ricorso al Prefetto, uno strumento di impugnazione gratuito che permette ai cittadini di difendersi da una sanzione amministrativa senza l’ausilio di un legale.
Se questo è sicuramente un vantaggio, c’è da dire che vi sono anche dei contro. Infatti, questa modalità non prevede udienze o lo scambio di scritti difensivi tra le parti, come invece avviene nel processo dinanzi al giudice. Inoltre, in caso di rigetto del ricorso, il trasgressore è obbligato a pagare la sanzione raddoppiata rispetto a quella indicata nel verbale, per cui è necessario fare attenzione prima di scegliere questa modalità di ricorso.
Infine, è importante sottolineare che il ricorso al Prefetto può essere presentato solo se la sanzione in misura ridotta non è stata ancora pagata; in caso contrario, il ricorso è inammissibile.
Il ricorso al Prefetto deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa, che può avvenire in diversi modi. Nel caso in cui la violazione viene contestata immediatamente dagli agenti accertatori, il termine decorre dalla data della contestazione stessa. Si pensi invece all’ipotesi in cui l’avviso di accertamento venga lasciato sul parabrezza dell’auto, in tal caso il termine inizia a decorrere dalla ricezione della notifica da parte del trasgressore.
Il ricorso può essere inviato direttamente al Prefetto o al Comando della polizia che ha emesso la multa. Nel primo caso, il Prefetto deve inviare gli atti all’organo accertatore e attendere le controdeduzioni prima di decidere, allungando i tempi della procedura. Nel secondo caso, la procedura è più veloce perché si salta questo passaggio.
Il ricorso deve essere presentato al Prefetto del luogo in cui è stata commessa la violazione ed esistono diverse modalità per la presentazione del ricorso.
La prima prevede l’invio del ricorso tramite lettera raccomandata ed il rispetto del termine di 60 giorni viene accertato attraverso il timbro postale di invio.
La seconda modalità prevede l’invio del ricorso tramite posta elettronica certificata (PEC) o con altro servizio di recapito certificato qualificato. Il ricorso deve essere inviato all’indirizzo PEC della prefettura, disponibile sul sito istituzionale. Dopo l’inoltro del ricorso, il gestore invia una serie di e-mail per confermare l’avvenuta consegna nella casella della prefettura e la lettura del messaggio. Il ricorrente può provare il rispetto dei termini prescritti mediante le prime due e-mail. Il ricorso non deve essere allegato in PDF, ma il testo deve essere riportato all’interno della PEC senza la necessità di firma.
Infine, vi è la possibilità di presentare personalmente il ricorso recandosi presso gli uffici preposti della prefettura.
Il Prefetto deve rispondere entro un determinato termine a seconda della modalità di invio del ricorso. Se il ricorso viene inviato direttamente in Prefettura, il Prefetto ha 210 giorni di tempo per rispondere. Se invece il ricorso viene inviato all’organo accertatore che poi lo inoltra al Prefetto con le proprie deduzioni difensive, il Prefetto ha 180 giorni di tempo per rispondere.
Se il Prefetto non rispetta i suddetti termini o non risponde, il ricorso si considera accolto e la multa viene annullata. In questo senso, il ricorso al Prefetto presenta il vantaggio di poter contare sull’eventuale inefficienza della PA per ottenere la cancellazione della sanzione.
Il ricorso al Prefetto può essere presentato per qualsiasi vizio del verbale che sia tale da determinarne l’annullabilità o la nullità, ad esempio: l’errata indicazione delle generalità del proprietario o del conducente del veicolo, l’omessa o errata indicazione del luogo, della data e dell’ora della rilevazione dell’infrazione, l’errata indicazione della norma violata o della sanzione da pagare, la mancata o errata esposizione dei fatti, l’errata indicazione del tipo e della targa del veicolo, la notifica oltre il termine previsto dalla legge o oltre i 90 giorni dalla data di rilevamento della violazione.
Al ricorso devono essere allegati tutti i documenti utili per la decisione, come ricevute che attestano le ragioni del ricorrente, testimonianze, una fotocopia del verbale contro cui si propone opposizione completa della notifica se avvenuta per posta anziché con consegna immediata e una fotocopia del documento di identità del ricorrente.
Il ricorso al Prefetto deve essere redatto su carta libera, che può essere scritta a mano o al computer.
La cosa più importante è che il ricorso sia datato e sottoscritto personalmente dal ricorrente ma è altrettanto importante ricordare che se il ricorso viene presentato dall’avvocato del ricorrente, è necessario allegare il mandato. Inoltre, il ricorso non è ammissibile se viene sottoscritto da una persona diversa dal destinatario della contestazione o dalla notifica della multa.
Per quanto riguarda la parte iniziale del ricorso, è importante che l’intestazione riporti la dicitura “Ricorso al Prefetto avverso contravvenzione per violazione al Codice della strada” o “Ricorso ex art. 203 Codice della strada”.
Infine, per quanto riguarda il contenuto del ricorso, va detto che non ci sono modelli specifici da utilizzare, ma il ricorrente deve indicare i propri dati anagrafici, gli estremi del verbale impugnato, la dettagliata indicazione delle ragioni di fatto e di diritto sulla base delle quali si fonda l’opposizione, la richiesta di annullamento del verbale e la richiesta di archiviazione di ogni sanzione pecuniaria.
Dopo avere ricevuto il ricorso, il prefetto lo invia all’organo accertatore entro 30 giorni, il quale ha 60 giorni per eseguire l’istruttoria e trasmettere gli atti e le note tecniche al prefetto per la decisione sull’opposizione.
Dopo avere esaminato la documentazione e sentito eventualmente il ricorrente che ne abbia precedentemente fatto richiesta, il prefetto emette un’ordinanza motivata nei successivi 120 giorni.
Se il ricorso viene ritenuto fondato, viene disposta l’archiviazione degli atti e l’organo accertatore ne dà notizia al ricorrente entro 150 giorni. Se il ricorso invece non trova accoglimento, viene emessa un’ordinanza che ordina al ricorrente di pagare una somma non inferiore al doppio del minimo edittale previsto per ogni singola violazione, più le spese del procedimento. Questa decisione viene notificata al ricorrente nei successivi 150 giorni.
Nel caso in cui il ricorso venga inviato direttamente all’organo accertatore, quest’ultimo lo invia al prefetto entro 60 giorni dal ricevimento. Il prefetto ha 120 giorni per decidere e comunica la sua decisione al ricorrente nei successivi 150 giorni.
In caso di rigetto del ricorso da parte del prefetto, il ricorrente può presentare ricorso al giudice di pace entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento.
Modello di Ricorso al Prefetto per Multa
Il fac simile ricorso al prefetto per multa può essere scaricato e compilato con i dati mancanti seguendo le indicazioni fornite in precedenza.