• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale

Documenti Utili

Modelli - Fac Simile e Documenti da Stampare

Hide Search

Fac Simile Esposto alla Asl per Cattivi Odori Word e PDF

Aggiornato il 28/01/2025

In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile esposto alla Asl per cattivi odori Word e PDF editabile da compilare e stampare.

Si tratta di un fac simile che può essere utilizzato come esempio di denuncia all’Asl per cattivi odori.

Esposto all’Asl per Cattivi Odori

Immaginare la casa di un accumulatore compulsivo può essere utile per comprendere come, talvolta, le condizioni igieniche di un’abitazione possano degenerare al punto da suscitare preoccupazioni nella comunità circostante. Gli oggetti di ogni tipo, dimensione e forma si accumulano al punto di invadere stanze e corridoi, lasciando uno spazio minimo per spostarsi all’interno dell’immobile. Se a tale quadro si aggiungono animali domestici, i cui escrementi rimangono sul pavimento o sul balcone per giorni, e se in cucina vi è una pila di stoviglie sporche abbandonate e i sacchetti dell’immondizia non vengono gettati da settimane, può facilmente nascere un problema di cattivi odori che si propaga negli appartamenti limitrofi. Il disagio olfattivo, in alcuni casi, risulta tanto accentuato da invadere i locali di altri condomini, mettendo a dura prova la tolleranza dei vicini e spingendo qualcuno a chiedersi se queste immissioni siano punibili o almeno sanzionabili.

La giurisprudenza italiana ha offerto una risposta significativa con la sentenza n. 32038 del 31 agosto 2022 emessa dalla Corte di Cassazione. Tale pronuncia ha confermato che gli odori molesti, se insistenti e duraturi, possono integrare il reato di getto pericoloso di cose ai sensi dell’articolo 674 del Codice Penale, nel caso in cui siano idonei a offendere, imbrattare o molestare le persone. La disposizione prevede infatti l’arresto fino a un mese o l’ammenda fino a 206 euro per chi, senza essere autorizzato dalla legge, provoca emissioni tali da risultare nocive o fastidiose. Pur non trattandosi di una norma pensata esclusivamente per gli odori, la Cassazione ha chiarito che anche le molestie olfattive rientrano nella fattispecie, a condizione che siano tali da arrecare un’effettiva lesione della quiete pubblica o del singolo individuo.

Chi subisce cattivi odori in maniera costante, specialmente all’interno delle mura domestiche, può sentirsi privato del proprio diritto a vivere nella tranquillità della propria abitazione. In simili circostanze, la reazione più comune consiste nel tentare un approccio informale con chi provoca i disagi, sperando di risolvere la questione in modo pacifico. Se però queste iniziative non hanno esito positivo o se il problema ha raggiunto livelli di pericolo per la salute pubblica, sorge l’esigenza di attivare l’Autorità competente per accertare l’esistenza di eventuali rischi igienico-sanitari e, se del caso, adottare provvedimenti. È qui che entra in gioco la segnalazione alla ASL, l’esposto alle Forze dell’Ordine e, in casi più gravi, la denuncia formale per violazione dell’articolo 674 c.p.

Il ruolo della ASL non si limita alla sola erogazione di servizi sanitari, ma comprende anche l’attività di vigilanza sulle condizioni igieniche e la salute pubblica. All’interno delle aziende sanitarie locali operano uffici e unità dedicate, tra cui l’ufficio di igiene e le unità operative veterinarie, che intervengono quando vengono loro segnalate possibili fonti di insalubrità o di pericolo per la comunità. Se si ritiene che la situazione di degrado igienico causata dal vicino – per esempio un accumulatore patologico – produca un rischio concreto, presentare una segnalazione scritta alla ASL rappresenta una procedura efficace per avviare i dovuti controlli. Nel testo della comunicazione, è consigliabile descrivere in modo preciso e circostanziato i fatti e, se possibile, allegare documenti o prove fotografiche che possano testimoniare la gravità del problema. Sebbene in teoria sia possibile inviare segnalazioni anonime, di norma le denunce prive di generalità del segnalante vengono trattate con maggiore diffidenza, rischiando di non innescare alcun intervento concreto. È quindi preferibile riportare i propri dati anagrafici e i recapiti, in modo da rendere più autorevole la segnalazione e permettere agli operatori della ASL di mettersi in contatto per eventuali chiarimenti. Quando la ASL riceve la segnalazione, è prassi che disponga un sopralluogo per valutare la veridicità delle informazioni. Lo scopo primario è comprendere se vi siano effettive violazioni delle norme igienico-sanitarie, se i rifiuti o gli escrementi di animali rappresentino un rischio per la salute di chi vive negli ambienti e se gli odori molesti superino i livelli di tollerabilità comunemente accettati. Una volta accertato lo stato di fatto, la ASL può agire in modi diversi. Se emerge un quadro di degrado igienico tale da configurare un rischio, può imporre la bonifica dei locali o la rimozione di materiali pericolosi. Qualora la situazione integri elementi di reato, come nel caso delle molestie olfattive in violazione dell’articolo 674 c.p., la ASL può inoltrare la documentazione raccolta alla Procura della Repubblica, segnalando i fatti alle forze di polizia o ai Carabinieri del NAS, che potranno approfondire gli aspetti penali e adottare misure cautelari.

Parallelamente alla segnalazione alla ASL, il privato che subisce i cattivi odori può valutare se presentare un esposto. L’esposto non è necessariamente una denuncia: è piuttosto un atto con cui si informa l’autorità (Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale) di una situazione potenzialmente illecita, chiedendo che vengano compiute indagini preliminari per accertare se vi siano estremi di reato. Nel caso di odori persistenti, l’esposto può dare impulso all’intervento delle Forze dell’Ordine, che esamineranno la situazione e valuteranno se archiviare la segnalazione o inoltrarla alla Procura per ulteriori approfondimenti. L’esposto potrebbe sfociare in un tentativo di conciliazione, soprattutto se si ritiene che le emissioni siano il risultato di un disordine temporaneo o di un comportamento risolvibile con un intervento moderato.

In aggiunta, esiste la facoltà di agire civilmente contro il vicino. Se si riesce a dimostrare che le molestie olfattive superano la normale soglia di tollerabilità, il giudice civile può ordinare al responsabile di eliminare o ridurre le cause dei cattivi odori, oltre a riconoscere un eventuale risarcimento del danno per la diminuita qualità della vita e il pregiudizio subito. Una simile azione può essere intrapresa indipendentemente dalla sfera penale, poiché mira a ristabilire condizioni di abitabilità dignitose e a compensare la parte lesa per le molestie subite.

Chi valuta la possibilità di una denuncia penale, invece, deve tenere presente che non tutti i reati sono procedibili d’ufficio. In alcune circostanze, specialmente se si lamenta una violazione di diritti individuali non equiparabili a un’offesa pubblica, potrebbe essere necessaria una querela. Nel caso del getto pericoloso di cose, essendo il reato punibile d’ufficio, la segnalazione alle Forze dell’Ordine o alla Procura può far partire l’azione penale senza che la vittima debba necessariamente sporgere querela. Se, però, emergono altri illeciti collegati che rientrano tra i reati procedibili a querela di parte, sarà allora essenziale che la persona offesa presenti formalmente la propria denuncia.

Qualunque sia la via intrapresa, risulta determinante sottolineare che la prevenzione e la gestione di tali episodi passano anche attraverso la sensibilizzazione. Un accumulatore compulsivo potrebbe agire non per dolo, ma a causa di un disagio psicologico profondo. In simili frangenti, coinvolgere i servizi sociali o i centri di igiene mentale può rappresentare una soluzione più lungimirante rispetto alla mera repressione, in quanto si affrontano le cause alla radice e si cerca di restituire al soggetto una possibilità di recupero e di adeguata integrazione sociale. Questo non toglie che, qualora i cattivi odori o il degrado costituiscano un rischio per la salute della comunità, sia doveroso attivare la ASL perché valuti l’adozione di provvedimenti igienici immediati e, se necessario, informi l’autorità giudiziaria.

Fac Simile Esposto all'Asl per Cattivi Odori
Fac Simile Esposto all’Asl per Cattivi Odori

Fac Simile Esposto all’Asl per Cattivi Odori Word

Il fac simile esposto alla Asl per cattivi odori Word presente in questa pagina può essere scaricato e compilato inserendo i dati indicati in precedenza.

Icona

Fac Simile Esposto all'Asl per Cattivi Odori Word

1 file 0
Download

Fac Simile Esposto all’Asl per Cattivi Odori PDF Editabile

Il fac simile esposto alla Asl per cattivi odori PDF editabile presente in questa pagina può essere scaricato e compilato inserendo i dati indicati in precedenza.

Icona

Fac Simile Esposto all'Asl per Cattivi Odori PDF Editabile

1 file 0
Download

Articoli simili

  1. Fac Simile Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio Word e PDF
  2. Fac Simile Lettera di Ringraziamento per l’Ospitalità Word e PDF

Archiviato in: Pubblica Amministrazione

Barra laterale primaria

Cerca

Categorie

  • Altro
  • Associazioni
  • Autocertificazione
  • Condominio
  • Consumatori
  • Contratti
  • Delega
  • Diffide
  • Diritto
  • Disdetta
  • Finanza Personale
  • Fisco
  • Gestione Aziendale
  • Lavoro
  • Lettere Commerciali
  • Locazioni
  • Modello Excel
  • Preventivi
  • Pubblica Amministrazione
  • Reclami
  • Scritture Private
  • Scuola
  • Solleciti

Informazioni

  • Contatti
  • Cookie Policy
  • Privacy