In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile richiesta di occupazione suolo pubblico da scaricare e compilare.
Si tratta di un modello che può essere utilizzato come esempio per scrivere una richiesta di occupazione suolo pubblico.
Richiesta di Occupazione Suolo Pubblico
Il suolo pubblico è costituito dalle aree, strade e spazi soprastanti e sottostanti che appartengono al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune, nonché dalle aree destinate a mercati. L’occupazione diretta di queste aree senza previa concessione del Comune è vietata al fine di tutelare la sicurezza pubblica e l’ambiente urbano.
Ma come fare se si ha la necessità di occupare una porzione di suolo pubblico? C’è la possibilità di farlo? Il regolamento per l’occupazione di suolo pubblico stabilisce che ogni occupazione diretta di queste aree è soggetta al pagamento di un canone, ad eccezione degli impianti edificati dal Comune, salvo le aree interne degli uffici comunali aperte al pubblico.
Inoltre, il suolo pubblico può essere utilizzato solo per il fine per cui è stato richiesto, rispettando le modalità e le condizioni concesse, e deve essere mantenuto pulito e decoroso. Ogni occupazione che superi i tempi o lo spazio concesso o che non abbia ricevuto alcuna autorizzazione verrà considerata abusiva.
In caso di emergenza in cui non è possibile rispettare i tempi di concessione, è necessario fare richiesta al Comando di Polizia Municipale, che indicherà le modalità e le eventuali prescrizioni, riscuotendo gli eventuali diritti di sopralluogo. Inoltre, al Comune spetta comunque il diritto di negare il permesso di occupazione se sussistono motivi di interesse pubblico o se l’occupazione va in contrasto con le disposizioni o le leggi vigenti.
Chi può richiedere l’occupazione del suolo pubblico e per quali attività
Il suolo pubblico può essere occupato da chiunque abbia interesse nell’occupare lo stesso ed abbia correttamente ottenuto l’autorizzazione permanente o temporanea dal Comune per svolgere determinate attività o eventi.
Tra le attività che possono essere svolte sul suolo pubblico rientrano l’esercizio di attività commerciali, come luminarie, tende, chioschi, espositori di merci, sedie, tavoli e arredamenti urbani, e l’organizzazione di eventi sportivi, manifestazioni di beneficenza, propaganda politica, comizi, sfilate e cortei.
Ma non solo, infatti l’occupazione del suolo pubblico può essere autorizzata anche per cantieri, lavori edili, traslochi, mercatini e bancarelle, riprese cinematografiche, raccolte firme e manifestazioni ed eventi generici che prevedono l’occupazione di porzioni di suolo pubblico aperte al servizio ed uso dei cittadini.
Come si richiede
Per ottenere l’autorizzazione per l’occupazione di un’area di suolo pubblico, è necessario presentare una domanda presso il Comune in cui l’area in questione è situata. La domanda deve contenere le informazioni richieste dall’applicazione degli articoli 20, 26 e 27 del D.Lgs. 30 Aprile 1992 n. 285 e successive modifiche e integrazioni degli articoli 27 e 28 del D. Lgs. 31 Marzo 1998 n. 144.
Più precisamente, la domanda deve contenere le informazioni generali del richiedente, l’ubicazione esatta dell’area, la superficie da occupare e il periodo di permanenza. Inoltre, il richiedente deve fornire una descrizione dell’attività per cui si richiede l’occupazione, l’eventuale impatto sull’ambiente urbano e l’adesione alle normative vigenti.
Il richiedente è responsabile di produrre la documentazione necessaria, compresi grafici e resoconti tecnici, per consentire l’esame dettagliato della domanda da parte del Comune. Inoltre, il richiedente deve acquisire tutti i titoli previsti dalla normativa vigente prima dell’inizio dell’attività per cui è richiesta l’occupazione.
Infine, dopo aver presentato la domanda, il Comune effettuerà un esame tecnico per valutare l’impatto dell’occupazione sull’ambiente urbano e sulla sicurezza del passaggio pubblico, oltre alla pulizia, all’igiene e alla quiete pubblica.
La modulistica per la richiesta di autorizzazione è disponibile sul sito internet del Comune in questione e le domande devono essere presentate entro 30 giorni prima dell’occupazione permanente e 5 giorni lavorativi prima dell’occupazione temporanea. Inoltre, la domanda deve essere presentata anche nei casi di esenzione del pagamento del canone.
In caso di accettazione della richiesta, il richiedente dovrà sostenere eventuali spese di sopralluogo, istruttoria e depositi cauzionali e versare il canone secondo le tariffe stabilite dal Comune.
Quali sono i costi da sostenere
L’occupazione del suolo pubblico è una pratica che richiede il pagamento di una serie di tributi comunali e diritti d’ufficio.
In particolare, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico (Tosap) è il tributo principale richiesto a tutti i richiedenti, ma in quale misura?
La Tosap viene calcolata in base alla superficie dell’area occupata, con un arrotondamento all’unità superiore. In genere, le tariffe variano a seconda dell’importanza dello spazio occupato e del tipo di occupazione (temporanea o permanente) e la tassazione per le occupazioni permanenti viene calcolata in base all’anno solare.
Risulta essere importante notare che la Tosap è dovuta solo se l’occupazione avviene su uno spazio appartenente al patrimonio indisponibile del Comune o di un altro ente pubblico, o se ne deriva un ricavo economico. Nel caso di installazioni esterne, come tende fisse o mobili, è prevista una riduzione del 30% del pagamento della tassa di occupazione, mentre per i passi carrabili la riduzione è del 50%.
Per le occupazioni temporanee, la tassa viene calcolata su base giornaliera e varia a seconda della classe di appartenenza dell’area occupata. La classe I, ad esempio, prevede una tassa che va da 1,033 Euro a 6,917 Euro al metro quadro, mentre la classe V va da 0,3873 Euro a 2,066 Euro al metro quadro.
Bisogna sottolineare che la concessione dell’occupazione del suolo pubblico è subordinata alla presentazione di una richiesta presso il Comune competente, che dovrà valutare l’adeguatezza dell’occupazione in base a diversi fattori, come l’impatto sull’ambiente urbano, la sicurezza pubblica, la pulizia e il decoro. Inoltre, la richiesta deve essere presentata con largo anticipo rispetto alla data di inizio dell’occupazione, che varia a seconda del tipo di occupazione (permanente o temporanea).
Chi ne è esente
Per concludere, c’è da dire che vi sono anche dei casi particolari in cui vi è l’esenzione delle spese per l’occupazione di suolo pubblico. Ad esempio, le associazioni di volontariato, culturale e sportivo possono richiedere l’esenzione dal canone di occupazione, a patto che l’attività svolta sia senza scopo di lucro e a beneficio della collettività.
Anche le attività commerciali temporanee, come i mercatini di Natale o le sagre paesane, possono essere esenti dal canone di occupazione per un massimo di 8 giorni all’anno, a condizione che non venga effettuata alcuna vendita al di fuori degli spazi concessi.
Inoltre, sono esenti dal pagamento del canone di occupazione i lavori di pubblica utilità, come quelli effettuati da società di servizi pubblici per la manutenzione di infrastrutture essenziali come gas, luce e acqua.
Anche i privati cittadini che effettuano lavori sulle proprie abitazioni o sulle proprie attività commerciali, come ad esempio l’installazione di un’impalcatura per la ristrutturazione, non devono pagare il canone di occupazione se l’area occupata non supera i 2 metri quadrati e se la durata dei lavori non supera i 30 giorni.
In ogni caso, è importante verificare con il proprio Comune se si ha diritto all’esenzione dalla Tosap o dal canone di occupazione, in base alla tipologia di attività svolta e alla normativa vigente.
Modello Richiesta Occupazione Suolo Pubblico
Il fac simile richiesta di occupazione suolo pubblico può essere scaricato e compilato con i dati mancanti seguendo le indicazioni fornite in precedenza.