In questa pagina mettiamo a disposizione un modello ricorso per multa per passaggio su corsia da compilare e stampare.
Come Fare un Ricorso per Multa per Passaggio su Corsia Preferenziale
Le corsie preferenziali rappresentano un elemento chiave nella strategia di gestione della mobilità urbana, essendo esclusivamente dedicate al transito dei veicoli utilizzati per i servizi pubblici di trasporto. Come sancito dall’articolo 7 comma 1 lettera i del Codice della Strada, mirano a ottimizzare i flussi di traffico e a garantire una maggiore efficienza nei trasporti pubblici.
Per quanto riguarda le sanzioni applicabili a chi viola le norme sulla circolazione nelle corsie preferenziali, ma anche nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato, esse sono dettagliate nel comma 14 dello stesso articolo. Le multe per tali infrazioni vanno da un minimo di 83 euro a un massimo di 333 euro, a seconda della gravità e delle circostanze specifiche dell’infrazione.
È importante sottolineare che le violazioni possono essere accertate in due modi: attraverso una contestazione immediata da parte degli agenti di polizia stradale o mediante rilevazione differita. Quest’ultima opzione è resa possibile dall’impiego di telecamere omologate, come specificato dall’articolo 201 comma 1-bis lettera g del Codice della Strada, ma la sua applicabilità è circoscritta a determinate condizioni stabilite dalla legge.
La corsia preferenziale si presenta come una fascia di strada parallela alla carreggiata normale, distintamente segnalata da linee gialle per indicare la sua destinazione esclusiva a determinate categorie di veicoli quali autobus, taxi e auto blu. L’attenzione prestata alla guida può non essere sufficiente per evitare sanzioni, dato che l’intrusione, anche accidentale, in queste corsie può facilmente generare multe, soprattutto perché molte sono sorvegliate attivamente da sistemi di videosorveglianza.
Il diritto di utilizzo delle corsie preferenziali è tipicamente concesso ai veicoli impiegati nel trasporto pubblico, come gli autobus di linea e i tram, oltre ai taxi e ai mezzi di emergenza, che necessitano di percorsi liberi da intralci per garantire tempestività ed efficienza nel servizio.
Nonostante le precauzioni, il rischio di incorrere in sanzioni per l’ingresso non autorizzato su una corsia preferenziale rimane elevato, aggravato talvolta da una segnaletica non ottimale che rende difficile distinguere l’avvio delle corsie riservate, complicato ulteriormente da cartelli di piccole dimensioni e telecamere strategicamente poco visibili.
Bisogna notare che, in determinati contesti, le corsie preferenziali possono essere aperte anche ad altre categorie di veicoli, nell’intento di alleviare la congestione delle corsie regolari. Questo ampliamento di accesso, regolato da specifica segnaletica, può includere moto e scooter, veicoli che offrono il servizio di Noleggio Con Conducente (NCC), pullman turistici, autoveicoli elettrici privati, mezzi impiegati nel car sharing, veicoli al servizio di persone con disabilità, titolari di passi carrabili che affacciano direttamente sulla corsia preferenziale e, infine, veicoli leggeri come biciclette, e-bike e monopattini elettrici.
Affrontare una multa per transito nella corsia preferenziale può essere una situazione comune per molti automobilisti, e le ragioni per contestarla possono variare.
Un caso significativo riguarda la mancata contestazione immediata dell’infrazione. Una sentenza del Tribunale di Verona, datata 21 febbraio 2013, ha evidenziato come, se un automobilista viene sorpreso da una telecamera mentre transita sulla corsia riservata ai mezzi pubblici senza essere fermato sul momento dalle forze dell’ordine, la multa potrebbe non essere valida. Questo perché, se fosse stato fermato, l’automobilista avrebbe potuto fornire giustificazioni immediatamente, potenzialmente evitando la sanzione. È interessante notare che questo principio non si applica se la violazione avviene all’interno di una ZTL.
Un altro ambito di contestazione si ha quando il verbale è stato redatto da un ausiliare del traffico. Questi soggetti, per le loro attribuzioni, non sono autorizzati a sanzionare violazioni che riguardano la circolazione e la sosta nelle corsie preferenziali. Se dal verbale emerge che a redigerlo è stato un ausiliare, si ha un solido fondamento per proporre ricorso.
Vi sono poi situazioni in cui si contesta la multa sulla base del fatto che l’infrazione non sia stata effettivamente commessa. Potrebbe accadere che l’auto fosse in riparazione, parcheggiata in un altro luogo, o che il proprietario si trovasse altrove per lavoro o vacanza. In questi casi, testimoni o prove incontrovertibili possono supportare la contestazione.
Infine, le multe possono essere contestate per vizi di forma sul verbale, come l’omissione di specifici riferimenti normativi o errori relativi ai dati del veicolo, del momento dell’infrazione o dell’agente accertatore. Un verbale incompleto o inaccurato può aprire la porta a una contestazione valida.
Presentare un ricorso contro una multa per transito in corsia preferenziale può essere un processo relativamente semplice, che offre agli automobilisti la possibilità di contestare sanzioni che ritengono ingiuste o erroneamente applicate. La scelta tra ricorso al Prefetto e ricorso al Giudice di Pace dipende da vari aspetti, tra cui le specificità del caso e i tempi di risposta desiderati.
-Ricorso al Prefetto
Se ritieni di avere valide ragioni per contestare la multa ricevuta per transito in corsia preferenziale, il primo passo è rivolgere un ricorso al Prefetto della provincia in cui l’infrazione è stata accertata. Questo può essere fatto direttamente o tramite l’organo che ha redatto il verbale. Inviare una lettera di ricorso attraverso raccomandata è il metodo più comune per garantire che la tua volontà di contestare la sanzione sia formalmente registrata.
Alternativamente, è possibile utilizzare la posta elettronica certificata (PEC), indirizzando il ricorso all’indirizzo PEC specificato dall’autorità verbalizzante o dal Prefetto stesso. È importante ricordare che le comunicazioni inviate da una casella di posta elettronica ordinaria a una PEC non sono considerate legalmente valide a meno che anche l’invio non avvenga da una PEC. La chiave sta nell’assicurarsi che la comunicazione di ricorso arrivi entro 60 giorni dalla notifica del verbale.
-Ricorso al Giudice di Pace
Per coloro che preferiscono rivolgersi direttamente all’autorità giudiziaria, il ricorso al Giudice di Pace rappresenta un’alternativa valida. Questa opzione richiede un’azione tempestiva, poiché il termine per la presentazione del ricorso è di 30 giorni dalla notifica della multa. Il processo inizia con la preparazione di sei copie firmate dell’intero fascicolo di documentazione relativa al ricorso.
In entrambi i casi, indipendentemente dal fatto che si scelga per il ricorso al Prefetto o per quello al Giudice di Pace, è importante prestare attenzione alla completezza e alla correttezza delle informazioni fornite, al fine di massimizzare le possibilità di successo della propria contestazione.
Modello Ricorso per Multa per Passaggio su Corsia Preferenziale Word
Il modello di ricorso per multa per passaggio su corsia presente in questa pagina può essere scaricato e compilato inserendo i dati indicati in precedenza.