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Fac Simile Dichiarazione di Presa Visione e Accettazione PSC Word e PDF

Aggiornato il 31/03/2025

In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile dichiarazione di presa visione e accettazione PSC Word e PDF editabile da compilare e stampare.

Si tratta di un fac simile che può essere utilizzato come esempio di dichiarazione di presa visione e accettazione PSC.

Dichiarazione di Presa Visione e Accettazione PSC

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento, comunemente abbreviato in PSC, è un documento di importanza strategica nell’ambito della prevenzione e della protezione dei lavoratori che operano in un cantiere. Viene elaborato soprattutto nei contesti in cui sono presenti più imprese, a volte anche non contemporaneamente, oppure quando l’unica impresa affidataria si avvale di altre imprese per l’esecuzione di specifiche lavorazioni. Tale piano rientra tra gli obblighi previsti dal D.Lgs. n. 81/2008, che costituisce il riferimento normativo fondamentale in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il PSC, nella sostanza, costituisce una relazione tecnica dettagliata che funge da cornice per la gestione, la valutazione e il controllo di tutti i rischi previsti nel cantiere e individua le misure necessarie a tutelarvi chi vi lavora. Nella fase di redazione, il coordinatore per la sicurezza analizza sia le modalità operative sia le interferenze che possono insorgere nel corso dell’esecuzione, allo scopo di definire procedure che prevengano incidenti e patologie professionali.

Nel contesto delle opere edili o di ingegneria civile, risulta essenziale stabilire sin dal principio una chiara separazione tra il PSC e il POS, cioè il Piano Operativo di Sicurezza. Quest’ultimo è un documento che ogni singola impresa deve redigere obbligatoriamente, a prescindere dal numero di soggetti coinvolti nei lavori, ed è focalizzato sui rischi specifici di quella determinata impresa. Il PSC, invece, si pone in una prospettiva più ampia e assume un ruolo di coordinamento complessivo: non si limita a considerare i rischi interni di un’unica azienda, ma prende in esame anche possibili pericoli derivanti dalle relazioni e dalle interferenze tra diverse lavorazioni, valutando tutti gli aspetti esterni che potrebbero incidere sulle condizioni di sicurezza. Per questo motivo, nel cantiere in cui sono presenti più imprese, il PSC diventa uno strumento imprescindibile, e la sua compilazione non è un adempimento puramente formale, bensì un elemento cardine per garantire la tutela di chiunque vi svolga un’attività. Tra gli aspetti più significativi del PSC vi è la definizione puntuale di ruoli e responsabilità. È fondamentale, infatti, che il documento illustri con chiarezza chi è il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, chi è il coordinatore in fase di esecuzione, e che contenga i riferimenti relativi al committente, al responsabile dei lavori e a tutte le figure coinvolte. Vengono descritti gli interventi previsti, le modalità di realizzazione, le attrezzature utilizzate e, soprattutto, il modo in cui le diverse squadre devono interagire per evitare che possano verificarsi condizioni di pericolo. La necessità di corredare il PSC con tavole esplicative risulta essenziale per fornire una visione grafica di come sarà organizzato il cantiere, con particolare riguardo ai percorsi di accesso e di uscita, alle zone di stoccaggio dei materiali, alle aree di lavoro soggette a rischi particolari e ai dispositivi di sicurezza collettivi da predisporre.

La dichiarazione di presa visione e accettazione del PSC rappresenta un passaggio chiave sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista organizzativo. Le imprese affidatarie e quelle esecutrici, insieme al personale coinvolto, sottoscrivendo tale documento attestano di aver letto e compreso il contenuto del piano, di riconoscerne la validità e di accettarne integralmente le disposizioni. Ciò è importante, poiché rende esplicita la responsabilità di ciascun soggetto nell’attuare le misure di prevenzione e protezione elencate e nel conformarsi alle procedure prescritte. Tale firma diventa inoltre uno strumento che attesta, in maniera inequivocabile, che il piano è stato distribuito e reso noto a tutti gli interessati, compreso il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il responsabile dei lavori e i coordinatori.

La fase in cui si redige il PSC è generalmente la progettazione, ancor prima che venga richiesta la presentazione delle offerte per l’appalto, e quindi precedentemente all’apertura effettiva del cantiere. In ambito pubblico, viene allegato alla documentazione di gara e messo a disposizione di tutte le imprese che intendano partecipare, così che queste possano valutare i costi e gli oneri relativi alla sicurezza in modo corretto, senza trascurare alcun aspetto nel computo della propria offerta. Una volta affidati i lavori, l’impresa che si aggiudica l’appalto può proporre al coordinatore eventuali integrazioni, laddove ritenga di avere soluzioni più efficaci per la gestione della sicurezza, purché tali modifiche non comportino variazioni sui prezzi concordati e, soprattutto, non alterino i principi base che hanno portato alla formulazione del documento iniziale.

L’importanza di mantenere il PSC costantemente aggiornato emerge in tutti i casi in cui si presentino variazioni significative nel progetto, nel cronoprogramma o nelle modalità esecutive. Ogni variazione che incida sugli aspetti di sicurezza comporta la necessità di una rivalutazione, affinché il PSC rimanga un riferimento aderente alla realtà del cantiere. L’aggiornamento, che può essere gestito dal coordinatore in fase di esecuzione, deve essere corredato da una data di emissione ben definita, deve essere condiviso con tutti i soggetti coinvolti e firmato per attestare la presa visione delle modifiche. Con un cantiere in continua evoluzione, non sono rari i casi in cui si verifichino interventi di aggiornamento per variare le misure di sicurezza collettive o per ridefinire i percorsi di ingresso e uscita. Quando ciò accade, è necessario valutare se anche i POS delle imprese debbano essere modificati in conformità alle nuove prescrizioni. Dal punto di vista pratico, il PSC si compone di una relazione tecnico descrittiva che illustra l’opera in maniera generale e ne approfondisce i rischi di particolare rilievo, e di una serie di elaborati grafici e progettuali che aiutano a visualizzare l’organizzazione del cantiere. Viene fatto riferimento agli strumenti di pronto soccorso, antincendio, evacuazione e ai mezzi di protezione collettiva. Si riportano inoltre i contatti utili, come i numeri delle strutture sanitarie presenti sul territorio e i servizi di emergenza. Lo scopo è rendere immediatamente fruibili le informazioni essenziali per garantire tempi di reazione rapidi qualora dovesse manifestarsi una situazione di emergenza o pericolo.

Il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione o, in casi particolari, quello in fase di esecuzione, si occupa di redigere il PSC. Nei lavori privati non soggetti a permesso di costruire, con importi inferiori a una certa soglia, le funzioni del coordinatore in fase di progettazione si unificano con quelle del coordinatore in fase di esecuzione, secondo quanto previsto dalla normativa. Qualora il PSC non fosse obbligatorio, come per i cantieri in cui opera una sola impresa senza subappalti, si potrebbe ricorrere ad altri strumenti come il PSS (Piano di Sicurezza Sostitutivo), sebbene il più recente Codice dei contratti pubblici non abbia previsto alcun richiamo esplicito a tale piano sostitutivo, disciplinato invece in passato dal D.Lgs. n. 163/2006.

Al di là delle specificità normative, l’aspetto fondamentale resta l’attenzione concreta alla sicurezza. È necessario che il PSC venga recepito come un documento attivo e non come un semplice obbligo burocratico. Per questo motivo, la dichiarazione di presa visione e accettazione da parte di tutti coloro che operano in cantiere assume un significato sostanziale. Il fatto di apporre la firma equivale a riconoscere il proprio dovere di attenersi alle procedure, di utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale e di collaborare con tutte le altre imprese presenti, affinché il coordinamento sia effettivo e ininterrotto. L’obiettivo principale rimane la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, che si possono perseguire solo se il PSC diviene un riferimento costante nell’organizzazione del cantiere. È fondamentale, inoltre, che vi sia una condivisione trasparente del documento con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e con tutto il personale coinvolto. La diffusione del contenuto del PSC, fin dalla sua prima stesura, deve essere curata dal titolare dell’impresa affidataria o dal committente, a seconda dei casi, per garantire che ogni figura in cantiere, dai tecnici ai lavoratori autonomi, sia messa nelle condizioni di conoscere i rischi potenziali e le misure di prevenzione previste. Un approccio collaborativo, che incoraggi il dialogo e l’eventuale proposta di soluzioni migliorative, contribuisce a mantenere il cantiere in un alto grado di sicurezza. Tutto ciò si riflette positivamente anche sui tempi di realizzazione e sulla qualità dell’opera, poiché un buon piano di sicurezza, accettato e condiviso, tende a ridurre incidenti e imprevisti di varia natura.

Dichiarazione di Presa Visione e Accettazione PSC
Dichiarazione di Presa Visione e Accettazione PSC

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