In questa pagina mettiamo a disposizione un modello di esposto per cane che abbaia Word e PDF da compilare e stampare.
Si tratta di un fac simile editabile che può essere utilizzato come esempio per scrivere un esposto per cane che abbaia.
Come Scrivere un Esposto per Cane che Abbaia
L’esposto è un atto attraverso il quale si richiede l’intervento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza in caso di dissidi tra privati, presentato da una o entrambe le parti coinvolte.
A seguito della richiesta di intervento, l’Ufficiale di Pubblica Sicurezza invita le parti presso l’ufficio per tentare una conciliazione e redigere un verbale. Se dai fatti emerge un reato, l’Ufficiale di P.S.
-Deve informare l’Autorità Giudiziaria, se il fatto è perseguibile d’ufficio.
-Se si tratta di un delitto perseguibile a querela, può, su richiesta, esperire un preventivo componimento della vertenza, senza che ciò pregiudichi il successivo esercizio del diritto di querela.
In sostanza, l’esposto è la segnalazione che il cittadino fa all’Autorità Giudiziaria per portare alla sua attenzione fatti di cui è a conoscenza, affinché valuti se sussiste un’ipotesi di reato.
Il reato di disturbo alla quiete pubblica può essere applicato anche in casi di latrato di cane, ma ciò avviene solo quando il disturbo non si limita a pochi individui, ma si estende a un numero indeterminato di persone. Questo significa che il latrato deve essere udibile non solo all’interno di un singolo appartamento, ma anche dalle abitazioni vicine.
Non è però necessario che ogni persona che sente il latrato si lamenti formalmente. La denuncia di un solo individuo può essere sufficiente, sempre che il latrato del cane sia chiaramente udibile in tutto l’edificio o nell’area circostante.
Per esemplificare, se i latrati sono udibili solo dai vicini più prossimi, sopra o sotto l’appartamento dove risiede il cane, non si configura un reato di disturbo alla quiete pubblica, ma piuttosto un illecito civile. In questi casi, è possibile ricorrere in tribunale per richiedere un risarcimento danni e un provvedimento che impedisca il protrarsi del disturbo.
Invece, se il disturbo causato dai latrati del cane raggiunge un ampio numero di persone, allora si può parlare di reato.
È importante, però, mantenere un certo grado di tolleranza, come indicato dall’articolo 844 del codice civile. I cani hanno il diritto di abbaiare e non possono essere costretti al silenzio assoluto. Il latrato diventa problematico e potenzialmente illecito solo quando è persistente, avviene di notte o potrebbe essere evitato con comportamenti diligenti, come nutrire l’animale, portarlo a passeggio quando necessario o sottoporlo a corsi di addestramento.
Se il cane del vicino abbaia costantemente, causando disturbo a tutto il quartiere o all’intero palazzo, è quindi possibile intraprendere diverse azioni legali. In primo luogo, si può denunciare il fatto alla polizia o ai carabinieri. Infatti, in questi casi, come anticipato, si potrebbe configurare il reato di disturbo della quiete pubblica, per il quale il proprietario dell’animale è ritenuto responsabile e potrebbe essere tenuto a risarcire i danni causati dal rumore.
Un’altra possibilità consiste nel presentare una denuncia direttamente presso la Procura della Repubblica. Visto che si tratta di un reato non più procedibile d’ufficio, non basta una semplice segnalazione da parte di un privato, ma è necessaria una querela formale. Pertanto, se si chiama la polizia, gli agenti intervenuti dovranno redigere un verbale e chiedere al denunciante se intende sporgere querela, in quanto solo in questo caso gli atti verranno trasmessi alla Procura. Se gli agenti sono occupati in altre attività, sarà necessario recarsi personalmente presso la questura o la caserma più vicina.
In questa fase iniziale non è necessario fornire prove del latrato. Durante il successivo processo, potranno essere ascoltati come testimoni sia la vittima che i vicini disturbati dal rumore.
Se, invece, il rumore del cane non raggiunge un numero indeterminato di persone, come già spiegato, si configura un illecito civile. In questo caso, non è possibile sporgere querela o chiamare le autorità come la polizia o i carabinieri. La procedura corretta prevede di rivolgersi a un avvocato, che inizialmente invierà una diffida per rumori molesti al proprietario del cane, chiedendogli di fare cessare le molestie acustiche. Se questo tentativo non ha successo, si procederà con un’azione legale civile, al termine della quale il responsabile potrebbe essere condannato a prendere misure per evitare ulteriori disturbi e, eventualmente, a pagare una somma di denaro per ogni giorno di inadempimento.
Il giudice, nel caso di disturbo causato dal latrato di un cane, può imporre diverse misure per porre fine alle molestie. Queste possono includere l’obbligo per il cane di frequentare corsi di addestramento, l’insonorizzazione dell’appartamento, o il divieto di lasciare l’animale fuori sul balcone durante la notte.
In aggiunta, è possibile richiedere un risarcimento danni, ma è fondamentale dimostrare concretamente il danno subito. La mera constatazione dell’illecito non implica automaticamente il diritto a un risarcimento.
È importante sottolineare che tentare di fare giustizia da sé può avere conseguenze legali serie. Un esempio è il caso di una condomina di Bergamo, che, cercando di far tacere il cane del vicino abbaiante urlando dalla finestra di notte, ha disturbato la quiete degli altri condomini. Per questo comportamento, è stata condannata dalla Cassazione (sentenza 47719/2018) al pagamento di una ammenda. Questo caso evidenzia l’importanza di seguire le vie legali appropriate per risolvere tali situazioni, evitando azioni che potrebbero aggravare la situazione o portare a conseguenze legali personali.
Una precisazione va fatta in relazione al ruolo dell’amministratore di condominio.
L’amministratore di condominio ha il compito di fare rispettare il regolamento condominiale, ma la sua competenza è limitata a questioni che riguardano i servizi condominiali o l’uso delle parti comuni. Pertanto, per questioni come il latrato di un cane di un condomino, l’amministratore non ha autorità di intervento, a meno che non siano violati specifici articoli del regolamento condominiale.
Per esempio, se il regolamento di condominio, approvato all’unanimità, stabilisce orari specifici in cui è richiesto il silenzio assoluto, l’amministratore potrebbe intervenire in base a tali disposizioni. In assenza di tali clausole, l’amministratore non può agire direttamente in merito al disturbo causato dal cane.
Fac Simile Esposto per Cane che Abbaia Word
Il modello di esposto per cane che abbaia Word presente in questa pagina può essere scaricato e compilato inserendo i dati indicati in precedenza.
Fac Simile Esposto per Cane che Abbaia PDF
In questa sezione è disponibile un modello esposto per cane che abbia PDF editabile.