In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile ricevuta ASD Word e PDF editabile da scaricare e compilare.
Si tratta di un modello che può essere utilizzato come esempio per scrivere una ricevuta ASD.
Come Compilare una Ricevuta ASD
La realtà delle associazioni, che possono essere poi di varia natura è una realtà ricca e largamente diffusa. Si tratta di una forma organizzativa versatile in grado di comprendere differenti settori, si pensi ad esempio alle associazioni sportive dilettantistiche, alle scuole di danza, le associazioni musicali o di promozione sociale. Insomma, ci si riferisce a tutte quelle associazioni che operano senza scopo di lucro.
Gestire gli aspetti economici, finanziari e legali non è mai semplicissimo soprattutto per chi non lo fa di mestiere ma decide ad esempio di aprire una piccola associazione di volontariato. Come gestire il tutto? Uno degli argomenti che maggiormente interessa e crea confusione tra chi opera nel settore delle associazioni è quello legato alla ricevuta associativa.
Come funziona in questo caso? Si deve rilasciare una ricevuta? E come si compila? All’interno di questa guida completa potrai trovare tutte le informazioni utili in merito che ti permetteranno di scrivere correttamente una ricevuta associativa.
Pensiamo alle associazioni senza scopo di lucro più diffuse, vale a dire le associazioni sportivo dilettantistiche. Sotto un profilo giuridico, queste sono regolamentate dalla legge 398/1991. Secondo questa norma, le associazioni che hanno un regime forfettario con partita IVA, possono emettere fatture, più avanti vedremo nel dettaglio come compilarle.
Un punto molto importante da chiarire prima di vedere nel dettaglio come compilare una ricevuta associativa, è quello riguardante la differenza tra ricevute commerciali e ricevute istituzionali.
Non tutti sanno, infatti, che le ricevute non sono tutte uguali e che a seconda dei casi è necessario rilasciare l’una o l’altra, vediamole insieme.
È bene ricordare che la materia in questione è cambiata con la normativa relativa ai corrispettivi telematici a partire dal 1 gennaio 2020 e ad oggi è possibile individuare ben tre categorie di proventi
-RICAVI ISTITUZIONALI, legati all’attività strettamente istituzionale dell’ente e che non sono quindi soggetti alla certificazione dei corrispettivi e a obbligo di trasmissione,
-RICAVI COMMERCIALI ai sensi della L. 398/1991, funzionali alla pratica dell’attività istituzionale e non sono soggetti alla certificazione dei corrispettivi e contestualmente all’obbligo di trasmissione
-RICAVI COMMERCIALI NEL REGIME D’IMPRESA, i proventi che non rientrano nelle due precedenti categorie e dunque si considerano a scopo di lucro; questi invece sono soggetti all’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi.
Come abbiamo anticipato, i corrispettivi che l’ente riceve dai soci per attività inerenti agli scopi associativi, non sono soggetti a tassazione ed al tempo stesso sono esenti dall’IVA.
Ciò significa che quando l’associazione riceve questi corrispettivi, per gli stessi, per tenerne così traccia, dovrà rilasciare solo una ricevuta non fiscale.
Ovviamente, come per le ricevute fiscali, anche in questo caso il presupposto per il quale si debba rilasciare la ricevuta è il pagamento di una somma di denaro da parte del socio.
Egli può pagare secondo la modalità che preferisce, sia che si tratti di contanti ma anche per mezzo di carte di debito, di credito o prepagate.
Un’altra questione apparentemente annosa è quella della marca da bollo: questa va applicata anche sulle ricevute associative?
La norma generale prevede che al momento in cui viene emessa una ricevuta o una fattura esente dall’Imposta sul valore aggiunto, si debba applicare una marca da bollo dal valore di €2 quando questa supera il limite dei €77,47.
Per quanto concerne le associazioni, l’imposta di bollo non è dovuta in questi casi
-Onlus iscritte all’apposita Anagrafe presso l’Agenzia delle Entrate
-Associazioni di volontariato iscritte al Registro regionale del Volontariato, L.266/91.
-Federazioni sportive e Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni
Quando il socio versa la quota di iscrizione o altro tipo di quota, tocca all’associazione rilasciare la ricevuta.
È bene però comprendere come si emette correttamente una ricevuta istituzionale e come la si rende univoca, è necessario dunque rispettare alcuni requisiti.
Alcuni commettono l’errore di compilare la ricevuta limitandosi ad indicare la cifra, il timbro dell’associazione o della società e infine la firma del presidente. Ci si accorge da subito che mancano elementi importanti come l’intestazione, la causale del pagamento ed altri.
Passiamo alla compilazione della ricevuta. Partiamo con il dire che è possibile utilizzare sia una ricevuta generica che una specifica per soci e tesserati senza che questo influisca sull’efficacia della stessa.
Per non incorrere in reati fiscali o altre situazioni decisamente poco piacevoli, è importante il rispetto di alcuni requisiti, tra cui l’univocità della ricevuta.
Affinché la si possa considerare univoca, la ricevuta associativa o societaria, deve essere sottoposta a due fondamentali passaggi che vedremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
In primo luogo è necessario che si apponga il timbro sia sulla ricevuta originale e sia sulla sua copia.
La ricevuta deve contenere il numero sequenziale senza errori ovviamente, per cui consigliamo di controllarlo attentamente, e i dati dell’associazione.
Ovviamente la ricevuta deve contenere la cifra economica espressa chiaramente sia in lettere che in numeri.
Infine, e non per importanza, il terzo elemento fondamentale è la causale della ricevuta, che potremmo definire come la motivazione per cui è stato effettuato il pagamento.
Per quanto concerne i dati di chi ha versato la somma, si devono indicare le generalità, dunque nome e cognome ma non solo: è importante anche inserire il codice fiscale della persona in questione, questo per evitare fraintendimenti e confusione in caso di omonimia.
È fondamentale poiché il codice fiscale conferisce univocità al pagamento.
Al di sotto di tutte queste indicazioni va inserita la cifra, sia in lettere che in numeri, poi va apposta la firma del presidente dell’associazione.
L’associazione conserverà la copia della ricevuta ricevuta mentre alla persona che ha effettuato il versamento verrà data la ricevuta in forma originale. Trattandosi di una scrittura contabile, si raccomanda di conservare la copia per 10 anni, come previsto dalla legge. Inoltre, in caso di smarrimento o deterioramento o altro tipo incidente, la perdita dei registri contabili e dei libri contabili va denunciata.
Fac Simile Ricevuta ASD Word
Il fac simile ricevuta ASD può essere scaricato e compilato con i dati mancanti seguendo le indicazioni fornite in precedenza.
Modulo Ricevuta ASD PDF Editabile
In questa sezione è disponibile un fac simile ricevuta ASD PDF editabile da compilare con i dati mancanti.