In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile risoluzione contratto di comodato d’uso Word e PDF editabile da scaricare e compilare.
Si tratta di un modello che può essere utilizzato come esempio per scrivere una disdetta del contratto di comodato d’uso.
Come Risolvere il Contratto di Comodato d’Uso
Prima di passare alla risoluzione del contratto di comodato d’uso, è bene soffermarci su alcune questioni introduttive di fondamentale importanza che ci permetteranno di comprendere meglio questa tipologia di contratto prevista dall’ordinamento giuridico italiano.
Il contratto di comodato d’uso è un accordo in base al quale una parte, il comodante, consegna temporaneamente e gratuitamente un bene, come per esempio una casa, un’auto o un oggetto personale, all’altra parte, il comodatario, perché lo utilizzi per un determinato periodo di tempo. Il comodatario non ha il diritto di vendere, distruggere o modificare il bene, ma solo di utilizzarlo per lo scopo specifico pattuito nel contratto.
Al termine del periodo di comodato, il comodatario deve restituire il bene al comodante in buone condizioni. Il contratto di comodato d’uso è utilizzato in molte situazioni, tra cui prestiti tra amici o familiari, affitti temporanei e noleggi di attrezzature.
Per essere più precisi, è sempre bene tenere a mente la norma codicistica che regola l’istituto.
In questo caso è l’articolo 1803 del Codice Civile il riferimento che disciplina il contratto di comodato e stabilisce che Il comodatario è tenuto a restituire la cosa ricevuta in comodato non appena cessi l’uso per cui gli era stata data. Egli è altresì tenuto a restituirla se l’uso per cui gli era stata data è diverso da quello pattuito ovvero se l’uso è stato prolungato oltre il termine stabilito ovvero se il comodante ne ha fatto richiesta.
Inoltre, l’articolo 1803 precisa che Il comodatario è obbligato ad usare la cosa con la diligenza del buon padre di famiglia e a restituirla nello stato in cui l’ha ricevuta, salvo il normale deterioramento dovuto all’uso. Egli è responsabile delle perdite e dei danni che la cosa subisce per sua colpa o per quella dei suoi aventi causa.
In sintesi, il comodatario è tenuto a restituire la cosa ricevuta in comodato non appena cessi l’uso per cui gli era stata data, e a restituirla in buone condizioni salvo il normale deterioramento dovuto all’uso.
Il contratto di comodato d’uso può essere espresso o implicito. Nel caso di un contratto espresso, le condizioni del comodato, come la durata, le modalità di utilizzo e la restituzione del bene, sono stabilite per iscritto tra le parti. In un contratto implicito, invece, le condizioni del comodato possono essere inferite dalle azioni e dalle parole delle parti coinvolte, anche se non c’è un documento scritto che le specifica.
Il contratto di comodato d’uso può essere utilizzato in molte situazioni, tra cui prestiti tra amici o familiari, affitti temporanei, noleggio di attrezzature e molto altro.
Riassumendo, queste sono le principali caratteristiche del comodato d’uso
-Gratuito. Il contratto di comodato d’uso è gratuito, il comodatario non paga alcun canone per l’uso del bene.
-Temporaneo. Il contratto di comodato d’uso è temporaneo, il comodatario non ha diritto di alienare, distruggere o modificare il bene, ma solo di utilizzarlo per lo scopo specifico pattuito nel contratto.
-Restituzione. Il comodatario è obbligato a restituire il bene al comodante al termine del periodo di comodato, in buone condizioni salvo il normale deterioramento dovuto all’uso.
-Diligenza. Il comodatario è obbligato ad usare la cosa con la diligenza del buon padre di famiglia e a restituirla nello stato in cui l’ha ricevuta, salvo il normale deterioramento dovuto all’uso.
-Responsabilità. Il comodatario è responsabile delle perdite e dei danni che la cosa subisce per sua colpa o per quella dei suoi aventi causa.
-Risoluzione. Il contratto di comodato d’uso può essere risolto da entrambe le parti con preavviso.
Una distinzione importante che si deve fare tra le tipologie di contratto di comodato d’uso, è quella tra comodato a tempo determinato e comodato a tempo indeterminato, vediamo nel dettaglio le due fattispecie e le peculiarità di ognuna.
-Comodato d’uso a tempo determinato. In questo caso, la durata del comodato è stabilita in anticipo e il contratto termina automaticamente alla scadenza del periodo specificato. Il comodatario non ha il diritto di utilizzare il bene oltre la data stabilita e il comodante può richiedere la restituzione del bene senza preavviso, una volta che il termine è scaduto.
-Comodato d’uso a tempo indeterminato. In questo caso, la durata del comodato non è stabilita in anticipo e può essere risolto solo con preavviso dalle parti in causa. Il comodatario ha il diritto di utilizzare il bene finché non viene risolto il contratto e il comodante non può richiedere la restituzione del bene senza preavviso.
In generale, il comodato d’uso a tempo indeterminato è meno vincolante per il comodatario rispetto al comodato d’uso a tempo determinato, poiché gli consente di utilizzare il bene per un periodo di tempo illimitato, fintanto che rispetta le condizioni del contratto. Tuttavia, il comodato d’uso a tempo determinato può essere più flessibile per il comodante, poiché gli consente di recuperare il bene in un momento specifico.
Quello che abbiamo detto ci permette di fare delle considerazioni importanti in merito alla risoluzione del contratto di comodato a tempo indeterminato, pertanto senza un termine prefissato.
A tal proposito si deve di nuovo fare riferimento all’art. 1804 c.c. dal quale si può dedurre che se il comodante, cioè il proprietario dell’immobile, ha bisogno urgentemente del bene oggetto del contratto, è legittimato alla risoluzione del contratto e dunque alla restituzione. Oltre a questo, sempre ai sensi del medesimo articolo, è possibile la restituzione immediata anche nel caso in cui il comodatario non custodisca con cura il bene o non lo utilizzi nelle modalità e finalità previste nel contratto.
Significativa ed illuminante in questo senso è una sentenza della Cassazione, la n. 15591/2019 che ha chiarito un punto molto importante: il contratto di comodato rientra tra i contratti unilaterali, che si distinguono per l’esistenza di obblighi solo a carico del comodatario e per questa ragione è giusto definirlo come un contratto bilaterale imperfetto.
Questa definizione conferma la mancanza di un legame di reciproca attribuzione di obblighi e rende inapplicabili i rimedi risolutivi comuni ai contratti, pertanto il comodante ha il diritto di recedere dal contratto in caso di inadempimento del comodatario, causando l’estinzione del contratto e l’obbligo per il comodatario di restituire immediatamente il bene oltre a risarcire il danno.
La richiesta di restituzione anticipata del bene non è riconducibile alla risoluzione per inadempimento, ma piuttosto alla facoltà di scioglimento anticipato del rapporto.
In ultima analisi, abbiamo anticipato che il comodante che versi in stato di bisogno può chiedere ed ottenere la restituzione del bene. Ma cosa accade se tale bisogno non sussiste?
Come sancito dalle Sezioni unite del 29.9.2014, n. 20448, se non ci si trova in presenza di un bisogno che sia effettivamente imprevisto o che comunque il comodante non versa, nel complesso, in uno stato di bisogno, allora non ha la facoltà di recedere dal contratto.
Per scrivere una disdetta del contratto di locazione, è importante seguire una struttura chiara e formale che includa tutte le informazioni necessarie per rendere efficace la comunicazione. Innanzitutto, nella parte iniziale della lettera è essenziale indicare chiaramente l’oggetto della comunicazione, per esempio Comunicazione di recesso contratto di locazione. Questo aiuta il destinatario a comprendere immediatamente lo scopo del documento.
Il mittente, in questo caso il locatore, deve inserire i propri dati personali, come nome, luogo e data di nascita, residenza, contatti telefonici e email, per identificare in modo univoco chi sta inviando la disdetta. È poi fondamentale specificare il ruolo di comodante nel contratto di comodato d’uso gratuito, indicando la data di stipula e la data di scadenza del contratto, nonché l’indirizzo dell’immobile oggetto del contratto stesso.
Successivamente, il corpo principale della lettera deve dichiarare esplicitamente l’intenzione di disdire il contratto di comodato d’uso alla scadenza del periodo di preavviso previsto, che solitamente è di alcuni mesi dal ricevimento della comunicazione. È altrettanto importante indicare le ragioni specifiche che giustificano la disdetta. Questo può includere situazioni come un urgente e impreveduto bisogno del comodante, un uso non diligente o diverso da quello concordato da parte del comodatario, oppure la concessione non autorizzata dell’immobile a un terzo. L’argomentazione chiara delle motivazioni rafforza la validità legale della disdetta.
È consigliabile allegare alla comunicazione i documenti rilevanti per facilitare la verifica e la gestione della disdetta da parte del destinatario. Questo può includere fotocopie del contratto originale, del documento di riconoscimento e del codice fiscale del comodante.
Infine, la lettera deve concludersi con una formula di cortesia, seguita dal luogo e dalla data in cui viene scritta, e dalla firma del comodante. Questo formato garantisce che la disdetta sia completa, legalmente valida e chiara, riducendo al minimo i rischi di malintesi o contestazioni future.
Fac Simile Risoluzione Contratto di Comodato Word
Il fac simile verbale risoluzione contratto di comodato d’uso Word può essere scaricato e compilato con i dati mancanti seguendo le indicazioni fornite in precedenza.
Fac Simile Disdetta Contratto di Comodato PDF Editabile
In questa sezione è disponibile un fac simile risoluzione contratto di comodato PDF editabile da compilare.