In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile fattura con reverse charge da compilare e stampare
Si tratta di un fac simile che può essere utilizzato come esempio di fattura reverse charge.
Cosa Sono le Fatture con Reverse Charge
L’evasione fiscale rappresenta una vera e propria piaga che colpisce non solo la fiscalità italiana, ma in genere quella europea. Non sono stati pochi i procedimenti ideati per limitare al minimo questa pratica.
Ecco che la fattura con reverse change dell’IVA fa esattamente parte di questo insieme di soluzioni progettate per evitare l’evasione o l’elusione dell’imposta sul valore aggiunto.
In Italia, la fattura con reverse change è stata modificata con il Decreto Legislativo 193/2016. Vediamo quindi di cosa si tratta e come funziona.
Quando si parla di fattura con reverse change, si parla di un’operazione contabile che coinvolge ovviamente l’applicazione dell’imposta con valore aggiunto, cioè l’IVA.
Il meccanismo previsto in questa tipologia di fatture vede il reverse change dell’IVA, dunque la traslazione dell’obbligo dal cliente all’acquirente. Non a caso il reverse change IVA è anche noto come inversione contabile.
In pratica, con questo strumento contabile è l’acquirente che si prende l’obbligo di corrispondere l’imposta del valore aggiunto all’Erario, e non chi ha venduto un bene, una prestazione o un servizio.
A conti fatti, il reverse change può essere visto come una deroga autorizzata dallo Stato, secondo la quale viene meno l’obbligo dell’assolvimento dell’IVA da parte del fornitore, e l’obbligo passa nelle mani dell’acquirente.
Di fatto, anche se potrebbe sembrare molto complesso da capire, il reverse change funziona in modo semplice.
Per le operazioni soggette a Reverse charge di cessioni di beni o prestazioni di servizi rese da soggetti che hanno sede nell’Unione Europea, il prestatore o cedente deve emettere una fattura reverse charge senza addebitare l’IVA mentre il destinatario della cessione o prestazione, deve integrare la fattura con l’IVA in base all’aliquota relativa all’operazione effettuata.
La fattura integrata, deve essere quindi registrata sia sul registro degli acquisti che sul registro fatture emesse, per cui l’IVA a credito registrata, sarà pari all’IVA a debito rendendo.
Per le operazioni di acquisto di servizi e beni rese da soggetti Extra UE, se territorialmente rilevanti in Italia, deve essere emessa un’autofattura.
Di fatto, nei registri contabili il cliente che ha acquistato una certa tipologia di bene, prestazione o servizio, dovrà includere un’operazione comprendente da un lato l’acquisto, indicando che chi vende è un soggetto reverse change, e dall’altro l’autofatturazione, specificando appunto l’IVA.
Nel corso degli anni le regole relative al reverse change sono state cambiate per cercare di migliorare un meccanismo avente come scopo la limitazione dell’evasione fiscale.
Questo significa che oggi la fattura con reverse change può essere utilizzata in diversi campi, non solo nel settore edile, ma anche in altri settori come ad esempio quello delle pulizie, delle demolizioni, delle forniture di luce e gas, delle cessioni di beni legate al comparto dell’alimentare e persino a settori di ultima generazione, come per esempio quelli riguardanti la vendita di smartphone, computer e microprocessori su larga scala.
Anche le operazioni intracomunitarie vanno registrate con questo sistema, visto che l’IVA da applicare è quella vigente nel Paese dell’acquirente. L’operazione non è imponibile nel Paese del fornitore ma deve essere integrata con i relativi dettagli in quella del ricevente.
La fattura con reverse change ha uno scopo molto semplice, quello di abbattere il rischio che il venditore di un bene, servizio o prestazione possa decidere di evadere le tasse. Questo perché l’inversione contabile consente all’acquirente di avere il controllo sull’operazione di versamento dell’IVA all’Erario.
In questo modo, chi acquista mette al riparo da un possibile mancato versamento dell’IVA da parte del fornitore presso il quale ha acquistato un certo bene o un certo servizio. C’è anche da sottolineare che questa operazione fiscale è stata progettata soprattutto per quei settori specifici dove l’elusione dell’IVA è più forte che mai.
Fac Simile Fattura Reverse Charge
La fattura in reverse charge deve contente i seguenti elementi
-Dati delle due parti
-Numero di fattura univoco che la identifichi
-Data di emissione
-Elenco e descrizione dei beni o servizi che vengono venduti
-Prezzo unitario dei beni o servizi
-Totale da pagare
Inoltre è necessario riportare sia il riferimento al reverse charge che al fatto che non è necessario allegare una marca da bollo.
Il fac simile di fattura con reverse charge presente in questa pagina può essere scaricato e modificato in modo semplice e veloce.