In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile dichiarazione di consenso del proprietario per la residenza Word e PDF editabile da scaricare e compilare.
Si tratta di un modello che può essere utilizzato come esempio per scrivere una dichiarazione di assenso del proprietario per la residenza.
Dichiarazione di Assenso del Proprietario per la Residenza
Il cambio di residenza si effettua nel momento in cui una persona decide di spostare la propria residenza da un luogo ad un altro. In sostanza, la residenza è il luogo in cui una persona ha stabilito la sua dimora abituale con l’intenzione di stabilirsi in modo continuativo.
Le ragioni per cui si effettua il cambio di residenza sono differenti, ad esempio per lavoro, per motivi familiari o per ragioni personali. In ogni caso, il cambio di residenza deve essere comunicato alle autorità competenti entro 20 giorni dalla data di effettivo trasferimento della residenza.
In particolare, la comunicazione di cambio di residenza deve essere effettuata all’Ufficio Anagrafe del Comune in cui si intende trasferirsi, presentando un modulo di autocertificazione o un modulo specifico per il cambio di residenza.
Si ricorda che è molto importante effettuare la comunicazione di cambio di residenza per vari motivi, tra cui
-Per il rilascio di documenti e certificati.
-Per il diritto di voto, la residenza determina il luogo in cui è possibile votare alle elezioni.
-Per la tassazione, il cambio di residenza può comportare variazioni in merito all’applicazione delle imposte locali.
Il modulo di variazione di residenza è sostanzialmente un documento che serve a comunicare l’avvenuto cambio di residenza alle autorità competenti. Si tratta di un modulo necessario per aggiornare la propria posizione anagrafica e per richiedere la nuova residenza.
Reperire il modulo di variazione di residenza non è difficile, questo infatti è disponibile presso l’ufficio anagrafe del Comune di destinazione o, in alternativa, può essere scaricato direttamente dal sito del Comune.
Di seguito sono riportate le informazioni generali richieste in un modulo di variazione di residenza
-Nome, cognome, data e luogo di nascita dell’interessato
-Indirizzo della vecchia residenza
-Indirizzo della nuova residenza
-Data di inizio effettivo del nuovo domicilio.
In alcuni casi, potrebbe essere richiesto anche di allegare dei documenti che attestino il trasferimento di residenza, come ad esempio il contratto di locazione o la dichiarazione di successione.
Una volta compilato il modulo, è necessario consegnarlo all’ufficio anagrafe del Comune di destinazione, insieme a una copia di un documento di identità valido (ad esempio la carta d’identità o il passaporto) e, eventualmente, alla documentazione richiesta per comprovare il trasferimento di residenza.
La comunicazione del cambio di residenza deve essere effettuata entro 20 giorni dalla data di effettivo trasferimento della residenza.
Come è noto, in base all’art. 117 della Costituzione, lo Stato detiene la potestà legislativa esclusiva in materia di anagrafe, stato civile e cittadinanza. Ciò implica che i Comuni non hanno alcuna legittimità nel normare o regolamentare la materia anagrafica, né possono introdurre regole o criteri che spettano esclusivamente al legislatore nazionale.
In particolare, per quanto riguarda il consenso, questo non è previsto da alcuna norma anagrafica e non è prevista dalla legge generale sul procedimento amministrativo (L. 241/1990), la quale stabilisce piuttosto l’obbligo di notificare l’avvio del procedimento amministrativo. Tale notifica è uno strumento garantista introdotto proprio dalla citata legge, con l’obiettivo di assicurare la partecipazione al procedimento stesso.
Pertanto, non è necessario richiedere alcun consenso preventivo, ma è obbligatorio inviare la comunicazione di avvio del procedimento, non solo all’interessato ma anche ad eventuali cointeressati o controinteressati, purché siano individuabili con facilità. Tra questi vanno inclusi i proprietari degli immobili.
Si precisa inoltre che la questione richiamata dal quesito tocca la complessa tematica dell’abusivismo e delle disposizioni mirate a prevenire l’occupazione abusiva degli alloggi, come previsto dall’art. 5 del D.L. n. 47/2014.
È importante sottolineare che tale norma è stata spesso utilizzata in modo improprio, con finalità estranee al suo intento originario, che è quello di impedire l’iscrizione anagrafica di chi ha occupato un immobile altrui commettendo un reato. L’occupazione è considerata abusiva solo nei casi specificamente individuati dalla legge. Nello specifico, l’art. 5 del D.L. n. 47/2014 sanziona con la nullità l’iscrizione anagrafica in un immobile occupato abusivamente. Però, dalla sua entrata in vigore, questa norma è stata talvolta distorta, anche da parte di proprietari di immobili, per finalità non coerenti con quelle previste dalla legge.
Questa disposizione non intende alterare il principio secondo cui l’iscrizione anagrafica deve rispecchiare la reale condizione abitativa. Non mira, inoltre, a interferire con le questioni private tra proprietario e inquilino, ma esclusivamente a ripristinare situazioni di legalità compromesse da fatti penalmente rilevanti, come le occupazioni violente o illegittime di immobili altrui.
A conferma di ciò, si richiama la Circolare del Ministero dell’Interno n. 14 del 6 agosto 2014, che chiarisce che l’intenzione del legislatore è stata quella di consentire il “ripristino delle situazioni di legalità compromesse dalla sussistenza di fatti penalmente rilevanti”. La stessa Circolare riporta un estratto della Relazione di accompagnamento dell’Atto Senato n. 1413, che esplicita chiaramente questo principio.
Quando la persona da iscrivere all’anagrafe ha un vincolo affettivo, anche di amicizia, con l’inquilino, e quest’ultimo non ha occupato abusivamente l’immobile, è utile ricordare che la giurisprudenza ha più volte ribadito la tutela dell’unità familiare e dei vincoli di amicizia. La Corte di Cassazione, Sez. III, nella sentenza n. 14343 del 19-06-2009, ha affermato che i divieti di ospitalità contenuti in alcuni contratti di locazione possono confliggere con i doveri di solidarietà (art. 2 Costituzione), che si possono manifestare tramite l’ospitalità offerta a persone in difficoltà. La stessa giurisprudenza tutela anche le convivenze di fatto come formazioni sociali rilevanti.
In conclusione, la funzione dell’anagrafe non è e non può essere quella di risolvere questioni interprivatistiche. Non può quindi intervenire nei rapporti tra proprietario e conduttore dell’immobile.
Per iscriversi all’anagrafe, richiedere la residenza per la prima volta o effettuare un cambio di abitazione, bisogna quindi dimostrare il titolo con cui si occupa l’immobile. Pertanto, i cittadini che intendono presentare la Dichiarazione di residenza o il cambio di abitazione devono essere in grado di comprovare la legittimità della loro occupazione dell’immobile, ad esempio, tramite un contratto di affitto, comodato o altra documentazione idonea. Nel caso in cui il richiedente la residenza sia una persona diversa dal titolare del contratto di locazione o comodato, sarà necessario presentare una dichiarazione di consenso del proprietario, corredata dalla fotocopia di un documento di identità dello stesso. Se nell’immobile sono già residenti altre persone, anche queste dovranno fornire una dichiarazione di consenso.
Adesso che abbiamo visto tutta la disciplina generale, possiamo vedere come scrivere concretamente ed in maniera corretta una dichiarazione di assenso del proprietario al cambio residenza.
La dichiarazione di assenso al cambio di residenza dovrebbe contenere le seguenti informazioni
-L’intestazione, che indica che si tratta di una dichiarazione di assenso al cambio di residenza.
-Il nome completo del richiedente.
-L’indirizzo completo della destinazione dove il richiedente intende trasferirsi.
-L’esplicita conferma del consenso del dichiarante al cambio di residenza del richiedente presso l’indirizzo sopra indicato.
-Qualora il dichiarante sia il proprietario o l’affittuario dell’immobile in cui il richiedente intende trasferirsi, dovrebbe specificarlo.
-Qualora il dichiarante non sia il proprietario o l’affittuario dell’immobile, dovrebbe specificare il proprio rapporto con il richiedente o l’immobile.
-L’indicazione che il dichiarante è a conoscenza delle conseguenze legali del cambio di residenza del richiedente.
-La data in cui viene rilasciata la dichiarazione di assenso.
-Il luogo in cui viene rilasciata la dichiarazione di assenso.
-La firma del dichiarante.
Infine, si ricorda quanto sia importante che la dichiarazione di assenso contenga tutte le informazioni pertinenti e che sia scritta in modo chiaro e conciso. Inoltre, la dichiarazione dovrebbe essere redatta in base alle specifiche richieste delle autorità competenti e personalizzata di conseguenza, in caso di necessità.
Modulo Dichiarazione di Consenso del Proprietario per la Residenza Word
Il fac simile dichiarazione di assenso del proprietario per la residenza Word può essere scaricato e compilato con i dati mancanti seguendo le indicazioni fornite in precedenza.
Modulo Dichiarazione di Consenso del Proprietario per la Residenza PDF Editabile
In questa sezione è disponibile un modulo dichiarazione di consenso del proprietario per la residenza PDF editabile da compilare.