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Fac Simile Richiesta di Escussione Fideiussione Bancaria Word e PDF

Aggiornato il 05/02/2025

In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile richiesta escussione fideiussione bancaria Word e PDF editabile da compilare e stampare.

Si tratta di un fac simile che può essere utilizzato come esempio di richiesta escussione fideiussione bancaria.

Richiesta di Escussione Fideiussione Bancaria

L’escussione della fideiussione costituisce il meccanismo attraverso cui il beneficiario di una garanzia, precedentemente concordata a fronte di un contratto o di un’obbligazione, può richiedere all’ente fideiussore il pagamento di una determinata somma. Solitamente, l’atto di escutere la polizza fideiussoria segue al mancato rispetto dei patti da parte di chi aveva assunto un preciso impegno: in altre parole, quando colui che avrebbe dovuto onorare un determinato obbligo, per esempio relativo a un contratto d’appalto, a una fornitura di beni o a un servizio, non adempie, la controparte può rivolgersi all’assicurazione o all’istituto finanziario che aveva rilasciato la garanzia, per ottenere il rimborso pattuito nel contratto di fideiussione.

Per comprendere appieno il funzionamento di questa procedura, è importante chiarire che il fideiussore, una volta sottoscritto il contratto di garanzia, si impegna a intervenire qualora il debitore principale non rispetti i suoi obblighi contrattuali. Ciò avviene in virtù del principio di tutela del creditore, che, grazie alla fideiussione, aggiunge un ulteriore soggetto (il garante, appunto) nella struttura dei rapporti obbligatori, ottenendo una maggiore sicurezza circa il pagamento o la copertura dei danni che potrebbero derivare dall’inadempienza del debitore principale. Il concetto di escussione indica, pertanto, l’esercizio concreto di questo diritto: il beneficiario, rilevata la mancata esecuzione degli obblighi originari, formalizza la richiesta di pagamento nei confronti del garante, avviando una procedura che può essere più o meno immediata, a seconda della tipologia di fideiussione stipulata.

Nel panorama giuridico italiano, esistono diverse forme di fideiussione, ma la distinzione principale riguarda la distinzione tra fideiussione a prima richiesta e fideiussione a perdita definitiva. Con la prima, si stabilisce che l’ente assicurativo o finanziario debba pagare subito, senza sollevare eccezioni, non appena riceva comunicazione dal beneficiario, cioè nel momento in cui il creditore dichiara di avere titolo per incassare la somma garantita. In tale scenario, l’aspetto più interessante è che il garante è tenuto a versare l’importo nonostante vi possano essere controversie su fatti e circostanze che riguardano il contratto di base. Se poi dovesse emergere che la richiesta del beneficiario era illegittima, il garante potrà in seguito agire per ottenere il rimborso, ma nel frattempo ha l’obbligo di eseguire il pagamento in modo tempestivo. La fideiussione a perdita definitiva, invece, prevede che prima di liquidare la somma al beneficiario si verifichi l’effettiva inadempienza del debitore principale. In altre parole, il garante non eseguirà il pagamento sulla semplice richiesta, ma attenderà prove o constatazioni che il debitore si è realmente reso responsabile di un mancato rispetto dell’accordo. Questa struttura dà maggiore tutela al garante, poiché gli offre la possibilità di accertare la legittimità della pretesa avanzata dal beneficiario, e non lo costringe ad anticipare somme che potrebbero, in un secondo momento, rivelarsi indebite.

Il meccanismo di escussione, inoltre, può variare in base alla natura del beneficiario. Quando è un ente pubblico a fruire della garanzia, le clausole previste dai capitolati o dalle normative in materia impongono spesso un pagamento entro un determinato termine (di solito quindici giorni) a seguito di una semplice richiesta, accompagnata dalla rinuncia del garante ai benefici di escussione preventiva del debitore principale. Tale previsione rende più facile e rapido il pagamento, coerentemente con l’esigenza dell’ente pubblico di ottenere celermente le somme necessarie. Se, invece, il beneficiario è un soggetto privato, di solito la garanzia è regolata dai patti specifici delle parti, e può prevedere tanto la formula a prima richiesta quanto quella a perdita definitiva o, in determinate circostanze, un’ipotesi di motivata richiesta. In quest’ultimo caso, al beneficiario è richiesto di fornire prove o documentazione che attestino con chiarezza l’inadempienza del debitore principale.

Per avviare l’escussione, il beneficiario invia una formale richiesta di pagamento all’ente garante, in genere tramite lettera raccomandata o con modalità equivalenti che diano certezza della data di ricezione. Dopo, a seconda della tipologia di fideiussione stipulata, si segue il percorso previsto. Se si tratta di una fideiussione a prima richiesta, il garante è tenuto a versare l’importo in modo immediato, salvo poi, eventualmente, rivalersi qualora la pretesa fosse infondata. Nel caso in cui la fideiussione sia a perdita definitiva, l’agenzia assicurativa o finanziaria verificherà l’esistenza dell’inadempimento, controllando la documentazione fornita o avvalendosi di meccanismi previsti dal contratto stesso, prima di dare corso al pagamento.

I tempi di realizzazione dell’escussione, una volta avviata, sono variabili, ma normalmente il regolamento contrattuale prevede che la procedura si completi entro un mese o, in certi casi particolari, in una finestra temporale ridotta a quindici giorni. È evidente che, nel caso di una fideiussione pubblica con clausole più stringenti, il garante abbia l’obbligo di tempistiche ancor più rapide, a testimonianza dell’importanza di non ostacolare il buon funzionamento di opere o forniture che riguardano l’interesse collettivo. D’altro canto, quando la fideiussione è stipulata in un contesto privato, e soprattutto quando è a perdita definitiva, il garante può prendersi un tempo leggermente più esteso per accertare e motivare il rifiuto o l’autorizzazione al pagamento.

Va osservato che l’escussione, in senso stretto, non chiude necessariamente ogni controversia tra le parti. Se il garante paga, ma successivamente si scopre che il debitore principale non era realmente inadempiente, potrebbe nascere una vicenda ulteriore, in cui il garante richiede la restituzione dei fondi a chi li ha incassati ingiustamente, oppure al debitore stesso, a seconda delle clausole contrattuali che regolano il rapporto tra garante e beneficiario. La funzione della fideiussione è proprio quella di proteggere il beneficiario dal rischio di non ricevere la prestazione o di non venire risarcito per i danni subiti; ciò non significa che il garante accetti passivamente di perdere somme ingenti qualora emergano fatti nuovi che provino la correttezza del debitore principale. In ogni caso, la decisione di escutere la fideiussione deriva dal mancato rispetto di un contratto tutelato dalla garanzia. Un classico esempio è l’appalto, in cui il committente, rilevando l’inadempienza dell’appaltatore che non completa i lavori o non li esegue a regola d’arte, si avvale della polizza fideiussoria per incassare l’importo concordato e coprire le spese di riparazione o di completamento affidate a terzi. Un altro caso frequente è la fornitura di beni o servizi, in cui l’impresa acquirente, riscontrando difetti o ritardi, decide di richiedere il pagamento all’agenzia di assicurazione che aveva emesso la garanzia per conto del fornitore inadempiente.

In sintesi, l’escussione della fideiussione risponde alla logica di proteggere il creditore da possibili inadempienze del debitore principale, trasferendo il rischio di insolvenza su un terzo professionale, come un’agenzia assicurativa. La differenza tra un meccanismo a prima richiesta e uno a perdita definitiva, così come la differenza nel caso in cui il beneficiario sia un ente pubblico o un soggetto privato, incide sui tempi e sulle modalità di pagamento. Al di là della dinamica del rapporto tra beneficiario e garante, resta comunque la possibilità per il garante stesso di rivalersi sul debitore, qualora abbia pagato per conto suo. L’aspetto cruciale è che, nonostante la definizione di procedure e clausole, la fideiussione e la sua escussione si basano su un equilibrio di interessi: da un lato, quello di chi vuole essere certo di recuperare le somme dovute; dall’altro, quello di chi fornisce la garanzia e intende evitare di subire ingiustamente richieste di pagamento non giustificate. Questo equilibrio, costruito attraverso la contrattazione e le norme di legge, consente di trovare la giusta misura tra tutela del creditore e salvaguardia dell’interesse del debitore, con un ruolo di mediazione attribuito al garante, chiamato a intervenire soltanto quando gli impegni del contratto di base non vengono rispettati.

Fac Simile Richiesta di Escussione Fideiussione Bancaria
Fac Simile Richiesta di Escussione Fideiussione Bancaria

Fac Simile Richiesta di Escussione Fideiussione Bancaria Word

Il fac simile richiesta escussione fideiussione bancaria Word presente in questa pagina può essere scaricato e compilato inserendo i dati indicati in precedenza.

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Modello Richiesta di Escussione Fideiussione Bancaria PDF Editabile

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