In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile dichiarazione di conformità urbanistica e catastale Word e PDF da scaricare e compilare.
Si tratta di un modello che può essere utilizzato come esempio per scrivere una dichiarazione di conformità urbanistica e catastale.
Dichiarazione di Conformità Urbanistica
La dichiarazione di conformità urbanistica è un atto volto ad attestare l’equivalenza tra un bene immobile e il titolo di natura edilizia presentato al Comune. In assenza di questo documento non è possibile fare niente, tantomeno procedere con un’eventuale vendita.
In particolare, la dichiarazione di conformità urbanistica ha lo scopo di dimostrare che l’immobile è assolutamente regolare. E tale operazione avviene mediante un confronto tra l’edificio in esame e il progetto depositato in Comune: la corrispondenza tra i due dovrà essere totale.
Sostanzialmente, il documento in questione denota l’assenza di abusi di tipo edilizio, nonché eventuali difformità in relazione al progetto iniziale. Tutto ciò comprende sia i lavori di edificazione, sia gli ipotetici restauri, che dovranno risultare conformi a quel che è prescritto dalla legge.
Vediamo adesso nel dettaglio perché la dichiarazione di conformità urbanistica è così importante.
Chiunque voglia portare a termine una compravendita ha bisogno della dichiarazione di conformità urbanistica. In assenza di tale certificato, infatti, si potrebbe arrivare ad annullare l’atto notarile.
Entrando più nel dettaglio, la dichiarazione di conformità urbanistica è indispensabile
-Nei casi di compravendita di beni immobili. A tal proposito si è espressa la Suprema Corte di Cassazione, che ha sancito che se un edificio non risulta completamente conforme alla documentazione depositata in Comune, questo non potrà in alcun modo essere oggetto di vendita o di acquisto. Per richiedere e, dunque, sottoscrivere un mutuo.
-Nelle ipotesi in cui ci sia bisogno di effettuare dei lavori edili, sia essi di ampliamento o di ristrutturazione che vadano ad apportare delle modifiche all’assetto iniziale dell’immobile.
Per tali ragioni, prima di commercializzare una casa o altro edificio, è importante verificare che sia tutto regolare. Invero, in caso contrario, in capo al venditore graverà l’obbligo di procedere alla sanatoria degli abusi (sempre che ciò sia fattibile) tramite l’apertura di una specifica pratica.
Tuttavia, all’interno del territorio italiano, la questione degli abusi di natura edilizia è un problema che spesso viene aggirato. Molte persone, infatti, soventemente scelgono di non rispettare le regole, soprattutto per non sostenere costi elevati, il cui mancato versamento potrebbe poi sfociare in qualcosa di ben più serio.
A tal proposito, l’abuso edilizio è considerato un reato che viene posto in essere nell’istante in cui si effettua un’operazione sul territorio, in assenza delle dovute autorizzazioni, nonché quando tali lavori vengono realizzati in maniera difforme rispetto alla concessione.
Le sanzioni per i reati urbanistici possono essere di tipo penale (ammenda oppure l’arresto) o amministrativo (la quale comporterà il dover ripristinare lo stato dei luoghi al momento precedente all’abuso, entro novanta giorni).
In ogni caso, il proprietario dell’immobile avrà la possibilità di richiedere l’accertamento di conformità, in modo tale che, appunto, possa sanare il tutto prima che incomba in conseguenze disastrose. Tale istituto è regolato al Testo Unico dell’Edilizia, all’articolo 36, e riguarda la sanatoria degli abusi formali.
Parlando invece degli abusi sostanziali, l’accertamento di conformità non è permesso. Si tratta di quelle ipotesi che non potrebbero essere approvate in ogni caso, come ad esempio le costruzioni su terreni “non edificabili”.
Abbiamo già accennato al fatto che, mediante il cosiddetto accertamento di conformità, è possibile procedere alla sanatoria di un immobile costruito in assenza delle dovute autorizzazioni, o che proprio non risulta conforme ad esse. A tal proposito, requisito fondamentale per sanare l’immobile è la doppia conformità. In altre parole, è necessario che l’intervento effettuato sia in linea con
-La normativa urbanistica vigente all’interno del Comune di appartenenza all’epoca in cui è stata posta in essere l’opera di natura edilizia.
-La normativa urbanistica vigente nel Comune all’epoca in cui è stato richiesto l’accertamento di conformità.
Entrando più nel dettaglio, vediamo adesso in che modo si realizza questo tipo di accertamento urbanistico.
Il confronto tra la documentazione depositata in Comune e lo stato dell’immobile deve avvenire tramite l’intervento di un tecnico, il quale sarà tenuto ad ispezionare l’edificio in questione. Nell’ipotesi in cui tale verifica dia un buon esito, egli rilascerà la dichiarazione di conformità urbanistica, unitamente ad una specifica relazione di tipo tecnico.
Nel caso in cui l’esito denotasse modifiche rispetto alla documentazione iniziale, il proprietario sarà tenuto a regolarizzare gli abusi edilizi.
Abbiamo già avuto modo di accennare che vi sono irregolarità che non hanno la possibilità di andare incontro ad una sanatoria. In questi casi la situazione sarà certamente più complicata, dato che la vendita dell’edificio potrebbe non andare a buon fine.
Naturalmente, le cause di tali irregolarità possono essere molte e variare a seconda del caso concreto.
Nelle ipotesi più gravi, lo stabile deve ritenersi abusivo nella sua totalità. Stiamo parlando dei casi di assenza dei necessari permessi per costruire, e quindi della mancanza di un titolo edilizio. L’unica soluzione sarà aspettare un condono di tipo edilizio oppure avviare una pratica di sanatoria.
Al contrario, nella restante parte delle casistiche, le divergenze riguardanti le regolarità urbanistiche concernono delle piccole alterazioni tra il progetto presentato in Comune e lo stato dei luoghi. Si tratta, ad esempio, della realizzazione di verande, di finestre, di porte, oppure degli ampliamenti, o modifiche di diverso genere, subite all’immobile nel corso del tempo
Per prima cosa, è bene precisare che sono due i soggetti che possono richiedere un accertamento di conformità edilizia: il proprietario del bene immobile e colui che risulta essere l’autore dell’abuso.
Per farlo è necessario depositare presso il Comune un’apposita istanza, alla quale dovrà essere allegata tutta la documentazione necessaria, redatta da un tecnico specializzato. Il tutto allo scopo di dimostrare la già citata doppia conformità, requisito assolutamente fondamentale allo scopo.
Entro sessanta giorni, il Comune sarà tenuto a dare una risposta. In caso contrario, ovverosia nelle ipotesi di silenzio oltre lo scadere del termine, la domanda sarà da ritenersi respinta. Sul punto si è tuttavia espressa la giurisprudenza, la quale ha preciso che la mancata pronuncia entro il limite di sessanta giorni è da reputarsi illegittima, considerato che il Comune ha il dovere di fornire una risposta motivata.
Nell’ipotesi in cui l’Ente concedesse il permesso, il richiedente dovrà versare un’oblazione corrispondente alle spese di costruzione, raddoppiate. Così facendo verrà estinto anche il reato.
Nel panorama in esame è bene non confondere la regolarità urbanistica con la conformità catastale. Questo perché un immobile potrebbe essere, ad esempio, conforme alla planimetria presentata al Catasto ma non alla documentazione depositata in Comune. Il che significa che un edificio, benché abusivo, potrebbe comunque essere soggetto a catasto.
È bene, inoltre, tenere a mente che la dichiarazione di conformità di tipo catastale non possiede validità probatoria. Il che vuol dire che sarà necessario accertarsi della regolarità urbanistica e poi andare avanti con la vendita o con gli eventuali lavori finalizzati a ristrutturare l’immobile.
La conformità catastale si ottiene grazie ad uno specifico visto, il quale confermerà la corrispondenza totale tra i dati catastali (dotati di valore fiscale e non legale) e la situazione dell’edificio.
In sostanza, la conformità catastale è importante per avere una stima del cosiddetto reddito “imponibile” di un edificio. Come già accennato, questa non dev’essere confusa con la regolarità urbanistica, dato che tra le due sussistono divergenze notevoli.
Gli abusi di tipo edilizio devono essere dimostrati tramite i titoli abitativi e il Catasto non ha alcuna valenza in merito.
Nel sistema italiano vi sono due metodi per regolarizzare gli abusi edilizi: l’accertamento di conformità oppure il condono.
Trattasi di due istituti differenti, giacché il condono, a dispetto dell’accertamento di conformità, possiede un’efficacia straordinaria e limitata temporalmente. Tale strumento ha, infatti, la finalità di regolarizzare determinate casistiche entro specifici periodi di tempo.
In particolare, i proprietari di immobili hanno la facoltà di ricorrere a quella che nella prassi viene definita una finestra aperta per rendere l’edificio a norma. Il tutto sebbene l’opera contrasti con i progetti urbanistici in vigore al momento del deposito dell’istanza.
Modello Dichiarazione di Conformità Urbanistica e Catastale Word
Il fac simile dichiarazione di conformità urbanistica e catastale Word può essere scaricato e compilato con i dati mancanti seguendo le indicazioni fornite in precedenza.
Fac Simile Dichiarazione di Conformità Urbanistica e Catastale PDF Editabile
In questa sezione è disponibile un fac simile dichiarazione di conformità urbanistica e catastale PDF editabile da compilare.