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Modello Verbale Riconsegna Immobile Commerciale Word e PDF

Aggiornato il 01/05/2025

In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile verbale riconsegna immobile commerciale Word e PDF editabile da compilare e stampare.

Si tratta di un fac simile che può essere utilizzato come esempio di verbale riconsegna immobile commerciale.

Verbale Riconsegna Immobile Commerciale

Il verbale di riconsegna di un immobile commerciale rappresenta l’atto conclusivo di un rapporto di locazione e, al tempo stesso, lo snodo in cui si consolidano i diritti e i doveri che le parti si trascinano oltre la data di cessazione del contratto. Nonostante il codice civile non imponga un modello rigido, la giurisprudenza ha elaborato criteri costanti per valutarne la validità probatoria, collocandolo al centro di qualsiasi eventuale contenzioso. Un verbale redatto con cura documenta la presa di possesso del bene da parte del locatore, certifica lo stato di conservazione dei locali, determina la decorrenza degli obblighi residui del conduttore e si riflette immediatamente sul destino del deposito cauzionale. In assenza di un documento completo, ogni difetto, manomissione o modifica degli spazi potrà essere oggetto di dispute ex post, con il rischio di rallentare la reimmissione dell’immobile sul mercato e di moltiplicare i costi di difesa.

Per apprezzare la portata di questo atto occorre tornare ai principi posti dall’articolo 1590 del codice civile, che impone al conduttore di restituire la cosa locata nello stato medesimo in cui l’ha ricevuta, salvo il deterioramento conseguente all’uso conforme al contratto. Nei locali commerciali questa prescrizione acquista particolare rilevanza, perché l’inquilino normalmente realizza allestimenti, installa impianti elettrici potenziati, modifica la distribuzione interna dei vani o applica insegne visibili dalla pubblica via sottoposte a vincoli comunali. Al momento della restituzione, diventa quindi essenziale stabilire se tali opere abbiano alterato il bene in modo permanente o se possano essere ritenute migliorative e, dunque, acquisibili senza corrispettivo dal proprietario. Il verbale, corredato da fotografie e talvolta da una perizia giurata, fotografa questa realtà materiale fissando un confine fra l’usura fisiologica, che resta a carico del locatore, e i danni eccedenti, imputabili invece al conduttore.

La data di riconsegna indicata nel verbale assume una valenza non soltanto civile ma anche fiscale, perché segna lo spartiacque tra i canoni di locazione dovuti e i giorni che, erroneamente, il conduttore potrebbe ritenere di non dover corrispondere. Fino a quando le chiavi non vengono consegnate e il locatore non rientra nella disponibilità effettiva dei locali, la possidenza resta in capo al conduttore; ciò significa che eventuali tributi locali, come l’imposta municipale sugli immobili qualora contrattualmente accollati, e le utenze ancora attive rimangono a suo carico. Il verbale consente di riportare i numeri di matricola dei contatori e i valori di consumo alla data di riconsegna, evitando che il proprietario debba sostenere costi riferibili a periodi precedenti al suo rientro nel possesso.

Un capitolo che spesso genera attriti è quello del deposito cauzionale. Trattenere la cauzione in assenza di un verbale dettagliato può esporre il locatore a contestazioni per indebito arricchimento. D’altra parte, liberarla integralmente senza avere prima verificato lo stato dei luoghi lo priva di una garanzia fondamentale. Nel documento, pertanto, si specifica l’importo originariamente versato, si descrivono gli eventuali danni accertati oppure si prende atto dell’assenza di criticità, indicando un termine entro il quale la cauzione sarà restituita o, al contrario, verrà trattenuta parzialmente indicando l’esatto ammontare e la causale. Questo passaggio trova eco nella più recente giurisprudenza di legittimità, secondo cui la semplice indicazione generica di “danni all’immobile” senza una puntuale quantificazione non legittima la decurtazione unilaterale del deposito.

La riconsegna di un immobile destinato a uso commerciale implica, con frequenza crescente, la gestione di impianti e attrezzature tecnologiche. Ventilazione meccanica controllata, sistemi di condizionamento canalizzati, cablaggi strutturati, allarmi e videosorveglianza sono frutto di investimenti rilevanti e spesso vengono integrati in modo tale da divenire parte integrante del bene. Nel verbale occorre stabilire se il locatore subentra nella proprietà di tali impianti a titolo gratuito, se si obbliga a corrispondere un indennizzo o se esige la rimessa in pristino da parte del conduttore. In mancanza di un accordo espresso, l’articolo 1592 del codice civile prevede la facoltà per il locatore di ritenere le addizioni senza corrispettivo, purché non possano essere rimosse senza danneggiare l’immobile, ma riconosce al conduttore un diritto di rimozione per ciò che può essere asportato senza nocumento. Riflettere questi aspetti nel verbale evita l’innesco di richieste risarcitorie incrociate.

Un altro profilo riguarda l’urbanistica e le autorizzazioni amministrative intestate al conduttore. Molte attività aperte al pubblico necessitano di SCIA commerciale, nulla osta sanitaria, verifiche dell’impianto elettrico o certificazioni antincendio. Quando l’esercizio cessa, tali titoli devono essere formalmente volturati o chiusi presso gli uffici competenti. Nel verbale di riconsegna è opportuno dare atto dell’avvenuta comunicazione di chiusura o trasferimento, allegando copia delle ricevute telematiche inviate agli enti e indicando l’eventuale obbligo del conduttore di cancellare insegne esterne o rimuovere autorizzazioni paesaggistiche. In ambito fiscale, la chiusura del punto vendita e la contestuale restituzione possono determinare la cessazione di un ramo d’azienda, con ricadute su plusvalenze e ammortamenti: questi procedimenti devono essere condivisi con il consulente tributario, ma il verbale costituisce la prova del momento in cui l’azienda ha cessato di operare in quella sede.

Il procedimento di stesura del verbale dovrebbe seguire un percorso lineare: convocazione per iscritto delle parti con congruo preavviso, preparazione di una bozza da discutere sul posto, sopralluogo congiunto, annotazione puntuale di ogni osservazione, apposizione delle firme autentiche su ciascuna pagina e consegna di copie conformi. Se il sopralluogo evidenzia divergenze insanabili, il documento può riportare la posizione di entrambe le parti, demandando a un perito terzo la quantificazione dei danni e la definizione dei lavori di ripristino. In questa ipotesi il giudice, o l’organismo di mediazione che la legge impone come condizione di procedibilità per le liti locatizie, avrà a disposizione un quadro oggettivo e potrà agevolmente individuare la parte che non ha tenuto fede ai propri obblighi.

La tutela del patrimonio immobiliare passa anche attraverso la gestione dei tempi. In assenza di verbale, il locatore potrebbe scoprire, a distanza di settimane, infiltrazioni occulte o danneggiamenti coperti da pannellature. Allo stesso modo, il conduttore rischia di venire chiamato in causa per vizi preesistenti alla sua gestione. La redazione contestuale del verbale, controfirmata in sede, limita l’insorgere di pretese tardive, giacché fa decorrere i termini di decadenza per eccepire vizi apparenti e consente di cristallizzare in modo inequivoco lo stato dei luoghi.

È importante sottolineare infine il ruolo della prova fotografica. Scatti ad alta risoluzione, datati e firmati digitalmente, allegati al verbale o inseriti in cloud condiviso, rafforzano la forza probatoria del documento. La Cassazione ha riconosciuto valore di prova atipica alle fotografie se non contestate specificamente dalla controparte, e molti tribunali ammettono il loro deposito telematico in formato originale. Quando si documentano superfici significative, come pavimentazioni industriali o facciate, è consigliabile inserire un riferimento metrico per individuare in seguito l’esatto punto fotografato. Se le parti reputano che la complessità dei rilievi ecceda le competenze di un sopralluogo ordinario, possono nominare un consulente tecnico di parte o concordare la designazione di un tecnico congiunto che rediga un vero e proprio stato di consistenza dettagliato: tale elaborato, firmato da un professionista iscritto all’albo, si affianca al verbale e costituisce allegato inscindibile. Questa prassi è frequente nei centri commerciali, dove la metratura elevata e la presenza di impianti centralizzati rendono necessario un controllo specialistico.

Alla luce di queste considerazioni, il verbale di riconsegna di un immobile commerciale si configura come uno strumento di garanzia per entrambi i soggetti del contratto. Il locatore ottiene la certezza di rientrare in possesso di un bene nelle condizioni pattuite o di avere titoli per rivalersi, mentre il conduttore può dimostrare di aver adempiuto agli obblighi contrattuali liberandosi da future contestazioni. Un atto così strutturato riduce le incertezze, favorisce la circolazione del bene sul mercato, accelera il rilascio del deposito cauzionale e contribuisce, in definitiva, a rendere più efficiente e trasparente l’intero sistema delle locazioni commerciali.

Verbale Riconsegna Immobile Commerciale
Verbale Riconsegna Immobile Commerciale

Fac Simile Verbale Riconsegna Immobile Commerciale Word

Il fac simile verbale riconsegna immobile commerciale Word presente in questa pagina può essere scaricato e compilato inserendo i dati indicati in precedenza.

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