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Fac Simile Impegno di Pagamento tra Privati Word e PDF

Aggiornato il 07/02/2025

In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile impegno di pagamento tra privati Word e PDF editabile da compilare e stampare.

Si tratta di un fac simile che può essere utilizzato come esempio di lettera di impegno di pagamento tra privati.

Impegno di Pagamento tra Privati

L’impegno di pagamento tra privati sorge spesso in situazioni in cui, pur avendo ricevuto il bene o il servizio concordato, non si riesce a onorare puntualmente la somma dovuta. Questa difficoltà può derivare da una serie di circostanze che, anche se non imputabili al debitore, possono determinare un ritardo nell’adempimento. Quando il debitore, per motivi legati a ristrettezze economiche o a problemi di liquidità, non riesce a corrispondere il pagamento dovuto al creditore, si crea una situazione di tensione che, se non gestita correttamente, può sfociare in azioni legali. Prima che ciò avvenga, però, è possibile tentare un approccio più collaborativo, inviando una lettera di riconoscimento del debito. L’obiettivo di questa comunicazione è mostrare buona fede e ridurre al minimo i rischi legali che potrebbero concretizzarsi se il creditore decidesse di rivolgersi all’Autorità competente per ottenere un decreto ingiuntivo o per avviare un contenzioso.

Nel momento in cui si stipula un contratto tra privati, che sia di locazione, di fornitura di beni, di prestazione di servizi o di qualunque altra natura, se vi è un obbligo di pagamento a carico di una parte, quella parte è tenuta a rispettare gli accordi presi. Gli ordinamenti giuridici attribuiscono valore vincolante alle pattuizioni liberamente sottoscritte e il mancato adempimento può generare un’azione legale da parte del creditore, il quale potrà chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo. Un provvedimento ingiuntivo non fa che accrescere i costi a carico del debitore, in quanto egli si troverà a dover sostenere le spese legali, eventuali interessi moratori e altre possibili maggiorazioni. È chiaro, dunque, che nell’ottica di chi si trova in difficoltà a pagare, prevenire un’azione giudiziaria significa non solo evitare ulteriori esborsi, ma anche schivare le conseguenze negative derivanti dal ritrovarsi con un’inadempienza conclamata di fronte a un giudice. Un modo per dimostrare la propria volontà di adempiere e di onorare i debiti, nonostante le difficoltà contingenti, è la redazione di una lettera di riconoscimento del debito. Questo documento è uno strumento attraverso cui il debitore si dichiara consapevole di dover versare una certa somma di denaro e afferma che provvederà a pagare non appena sarà in condizione di farlo. La sua utilità sta nel fatto che, in tal modo, si fornisce al creditore una rassicurazione concreta, non si sta contestando l’esistenza del debito, ma si sta ribadendo l’impegno a onorarlo. Se il creditore percepisce il debitore come persona affidabile, anche se al momento in difficoltà economica, potrebbe essere più propenso ad attendere o a ricercare una soluzione stragiudiziale piuttosto che intraprendere un’azione legale immediata.

Dal punto di vista formale, il riconoscimento del debito è disciplinato dall’articolo 1988 del codice civile, il quale stabilisce che la promessa di pagamento o la ricognizione di un debito dispensa il beneficiario dall’onere di provare il rapporto fondamentale che ha originato quell’obbligazione. L’esistenza del rapporto si presume, infatti, fino a prova contraria. Ciò significa che, qualora il creditore decidesse comunque di rivolgersi al giudice, potrebbe limitarsi a esibire la lettera di riconoscimento del debito per dimostrare di vantare un credito certo. Sarebbe poi il debitore, eventualmente, a dover fornire la prova che il debito non esiste o che è sorto in modo invalido. In un contenzioso, questa inversione dell’onere della prova può avere conseguenze molto significative, poiché il debitore che ha firmato un riconoscimento del debito sarà in una posizione più debole di fronte al creditore che si presenta con la dichiarazione scritta. L’atto di riconoscimento del debito consente di ottemperare a esigenze sia morali che pratiche. Dal punto di vista morale, il debitore manifesta rispetto verso la controparte, prendendo atto di quanto pattuito e assumendosi la responsabilità di onorarlo. Sotto il profilo pratico, evita il peggioramento della propria situazione finanziaria, poiché ritarda o scongiura i costi connessi a un procedimento giudiziario, e concede a se stesso il tempo per recuperare le risorse economiche necessarie a saldare la cifra dovuta. Nel caso in cui si riesca a versare una somma, anche se minima, come acconto o rateizzazione iniziale, ciò serve a rafforzare il rapporto di fiducia con il creditore, il quale potrà constatare che non vi è un intento dilatorio o una fuga dalle responsabilità, bensì una sincera volontà di adempiere. In situazioni in cui il debitore si trova momentaneamente senza liquidità, un impegno scritto in cui ci si renda disponibile a versare la somma dovuta non appena le condizioni economiche lo consentiranno può essere un segnale di trasparenza e affidabilità. Non è raro che il creditore preferisca pazientare o concordare un piano di rientro rateale, piuttosto che avviare subito un’azione legale, specie se è consapevole che il debitore ha solo bisogno di un po’ di tempo per risollevarsi da una crisi finanziaria passeggera. Quando, invece, il debitore è completamente sprovvisto di risorse per prospettare un pagamento rateale, potrebbe comunque promettere che, entro un determinato lasso di tempo, riuscirà a reperire il denaro. Se questa prospettiva è realistica e fondata su elementi concreti, inserire un termine nella lettera di riconoscimento del debito rafforza la credibilità dell’impegno assunto.

I contenuti di un atto di riconoscimento del debito hanno una struttura che, nonostante non sia regolata in modo rigido, si basa su alcuni elementi essenziali. Chi scrive, che è il debitore, deve identificare se stesso e il creditore con precisione, includendo i dati anagrafici e, se si tratta di entità giuridiche, i riferimenti alla sede legale e al rappresentante firmatario. Deve poi fare esplicito riferimento all’accordo o al contratto che ha originato l’obbligo di pagamento. Se si tratta di un contratto di locazione, si potrà menzionare la data di stipula, l’indirizzo dell’immobile e i canoni pregressi non pagati. Se si tratta di un contratto di fornitura di beni o servizi, si riporterà la natura dell’accordo, la data e il prezzo pattuito. È importante che l’atto indichi chiaramente la somma dovuta, specificando se si tratta di un importo già comprensivo di eventuali interessi o se si limita al debito principale. Una volta precisato l’oggetto dell’obbligazione, occorre esplicitare la volontà di effettuare il pagamento e la consapevolezza di doverlo fare. Si possono inserire eventuali clausole riguardanti la dilazione o la rateizzazione, se il creditore è d’accordo, oppure ci si può limitare a un impegno generico, indicando un intervallo di tempo entro cui si conta di saldare. Sul piano pratico, tale dichiarazione contribuisce a preservare un rapporto di fiducia, ma non azzera le responsabilità del debitore che, se non dovesse adempiere, rischierebbe comunque di subire azioni legali. Il vantaggio, però, è che inviando prima una lettera di riconoscimento del debito, il debitore offre al creditore la percezione di avere davanti a sé una persona che non intende sottrarsi ai propri doveri. Questo, a volte, basta per indurre il creditore a soprassedere con iniziative legali immediate o a sospenderle, se erano già state messe in moto in fase iniziale. Naturalmente, è sempre possibile che, nonostante una lettera di riconoscimento del debito, la controparte decida di agire giudizialmente. In tal caso, l’atto scritto potrebbe accelerare i tempi del procedimento, perché il creditore non dovrà addurre troppe prove supplementari. D’altro canto, il debitore avrà comunque dimostrato la propria buona fede, il che può talvolta tradursi in un atteggiamento più comprensivo da parte del giudice, sebbene non vi sia mai la certezza di un esito favorevole.

Il riconoscimento del debito può contenere, oltre alla specifica dell’importo e della causa da cui esso scaturisce, anche una proposta dettagliata per il piano di rientro rateale. Il debitore potrebbe comunicare che intende versare una certa somma mensile o settimanale fino al saldo completo. Questa indicazione può facilitare un accordo con il creditore, il quale potrà valutare la sostenibilità della proposta, suggerire modifiche o accettarla come soluzione transitoria. L’utilità di un simile approccio è tangibile: il debitore, anche se in difficoltà, evita di accumulare ulteriori ritardi, e il creditore ottiene un parziale recupero del proprio credito senza dover investire tempo e denaro in un processo. Un altro aspetto fondamentale riguarda le implicazioni sulla decorrenza della prescrizione. Il riconoscimento del debito, infatti, potrebbe interrompere il decorso dei termini di prescrizione previsti dalla legge. In questo modo, il creditore dispone di un ulteriore margine per poter chiedere il pagamento e non è costretto ad agire immediatamente in giudizio per evitare che il debito cada in prescrizione. Il debitore, a sua volta, accettando questa conseguenza, si assume la responsabilità di effettuare il pagamento senza opporre successivamente eccezioni di decorso del tempo. La stesura della lettera, di norma, non richiede particolari formalità legali. Basta una scrittura privata in cui il debitore dichiara il proprio riconoscimento del debito, firmata e datata. Il debitore può scegliere di inviare la comunicazione tramite raccomandata o tramite PEC, se possiede un indirizzo di posta elettronica certificata, in modo da avere la prova dell’avvenuta consegna al creditore. Inserire riferimenti precisi, come la data del contratto sottostante, la natura della prestazione e la cifra dovuta, rende il documento più solido. In alcuni casi, per attribuire ulteriore forza probante all’atto, ci si può rivolgere a un notaio, ma tale procedura non è di regola richiesta.

Da quanto detto, emerge che il riconoscimento del debito ha un valore sia giuridico sia pratico. Da un lato, costituisce un atto unilaterale che, a norma dell’art. 1988 del codice civile, sposta l’onere della prova in favore del creditore; dall’altro, rappresenta un gesto di responsabilità e collaborazione da parte del debitore, orientato a evitare che una controversia degenera in un costoso procedimento giudiziario. È quindi fondamentale comprenderne la portata. Non è uno stratagemma per eliminare o ridurre l’importo dovuto, ma una dichiarazione di buona volontà che implica comunque una precisa assunzione di obblighi, con un conseguente rafforzamento della posizione del creditore. Però, considerando la delicatezza della situazione, è spesso una mossa sensata per chi voglia guadagnare tempo e tentare di concordare un pagamento rateale o differito.

Lettera di Impegno di Pagamento tra Privati
Lettera di Impegno di Pagamento tra Privati

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